Il mito del Cavaliere Nero Silvio Berlusconi

da IL GIORNALE

di Marcello Veneziani

Volete farci credere che una cosca mafiosa guidata da Silvio Berlusconi ha preso in mano l’Italia e «ruba per comandare, comanda per rubare». Volete farci credere che ogni fenomeno di malavita e di malaffare degli ultimi trent’anni, dalla P2 alle stragi di mafia, dalla corruzione alla camorra, abbiano come «utilizzatore finale» e corruttore sovrano Silvio Berlusconi, prima nel mondo degli affari e poi della politica.

Volete farci credere insomma che decine di milioni di italiani, abbiano preferito farsi governare per tutti questi anni da un Delinquente Assoluto e siano così imbecilli e ammiratori della delinquenza da preferire lui a un’Italia migliore e più onesta ricacciata all’opposizione.

Così fu secondo voi, ai tempi di Mussolini il dittatore, così è stato ai tempi di Andreotti capo della Cupola e di Craxi Re di Tangentopoli, così è ai tempi di Berlusconi che è sintesi dei tre precedenti.

Ora non sono così scemo e velenoso da rovesciare la vostra sentenza, e credere da un verso che Berlusconi sia un santo circondato da santini, e dall’altro che voi siate aguzzini connessi a una rete di magistrati e spie. Ma non posso accettare la riduzione di un governo, di un leader e di un popolo che lo sostiene, a una rete criminale. Non posso farlo e non per principio o per partito preso, ma per senso della realtà, perché vedo i fatti e riconosco i moventi, conosco le biografie di accusati e accusatori, i caratteri, le imprese, i risultati, faccio bilanci e paragono lati oscuri e lati positivi, e commisuro i politici di un versante ai politici dell’altro versante.

E tirando le somme, non riesco proprio a dire, nemmeno sotto tortura, che mi trovo davanti a un Delinquente che ha fatto del crimine, del furto e del comando, la sua Trinità di vita.

E non riesco nemmeno a dire che l’Italia starebbe meglio senza di lui.

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