Il Macello Urbanistico del Pd Ferrara

 Il macello urbanistico

Il sindaco ha imposto al Consiglio Comunale la votazione di un corposo emendamento per dare il via a modifiche permanenti della città, senza lasciare tre giorni di tempo ai consiglieri d’opposizione per esaminare un documento finale mai visto prima. L’opposizione se n’è andata dall’aula per dignità e la maggioranza ha così potuto votare prontamente. Affermativamente, com’è ovvio, essendo composta da 24 gemelli omozigoti. Ottenuto in giornata ciò che desideravano, sindaco e Giunta potevano brindare al successo. Invece no! Secondo il loro modesto parere, l’opposizione doveva futilmente rimanere in aula a fare da tappezzeria! Da qui un primo carnet de doléances per la defaillance del simulacro di democrazia, a cura dell’assessore all’urbanistica Fusari che “amareggiata e sorpresa”, afferma:

“.. dai primi di maggio abbiamo lavorato tenacemente con la città…”. Quale città, assessore architetto Fusari? Quella degli oltre 130.000 ferraresi, figli di ferraresi da generazioni, che vi abitano? O quella di qualche decina di imprese edili con pochissimi dipendenti locali, che per cementificare la città appaltano i lavori a ditte aventi un solo requisito: quello di costare poco, e pertanto non sono di Ferrara?

“Il Piano Operativo è uno strumento essenziale per attuare il Piano Strutturale, quindi essenziale per il rilancio economico e lo sviluppo della nostra città.”, aggiunge l’addolorata amministratrice. Quale sviluppo, assessore architetto Fusari? Lei e il sindaco andate ancora raccontando la vecchia fola dell’edilizia motore dell’economia?! Una fola che vale solo per il PIL nazionale, non per l’economia locale che ha bisogno di tutto fuorché dei fuochi di paglia alimentati da territorio da erodere, e quando il fuoco finisce torna la calma piatta di prima, salvo dover ricominciare stoltamente ad erodere altro territorio.

Non cercate di infinocchiare la gente, architetto Fusari e sindaco Tagliani! Sappiamo che per i prossimi 5 anni consentite la costruzione di 2.000 alloggi aggiuntivi a fronte di necessità reali nulle, nonostante a Ferrara ci siano migliaia e migliaia di alloggi finiti vuoti e un altro migliaio in itinere! Questo è squallore amministrativo, perché andarne fieri?

Perché un ulteriore furto di territorio? E chi intende costruire, nonostante il mercato fermo, lo fa secondo voi per scopi adamantini? Che c’entra tutto ciò con 130.000 ferraresi che attendono servizi da un Comune previdente e non acquiescente ad ordini regionali (l’Ospedale di Cona e le ridicole nefandezze connesse) o di Nuovi Potentati Prezzolati (Hera, il Laboratorio Analisi Acqua chiuso ne è un esempio)?

Siete chiamati ad amministrare la città, non a dilapidarla. Che la devastazione sia burocraticamente ineccepibile, fra montagne di documenti che accompagnano il POC, in riferimento ad altri corposi documenti del PSC, e che per essere operativi avranno bisogno di altri documenti ancora, quelli del RUE, non cambia nulla: i danni urbanistici e sociali irreversibili rimangono tali anche con tutte le carte in regola. Vi state dimostrando degni eredi naturali di una serie di amministrazioni improvvide per l’urbanistica cittadina. I 50 anni che stanno fra il Grattacielo, l’espansione della città ad Est, e il via alla futura espansione di 500 ettari a Cona, stanno a testimoniarlo.

 

Paolo Giardini

 

www.progettoperferrara.org

 

 


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