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Marzia Fordiani e le Ceramiche Raku di M. L. Poledrelli

LE CERAMICHE RAKU

 

di

 

MARZIA FORDIANI 

 

Sono stata coinvolta dall'idea di Marzia, concernente l'arte Giapponese; da quel magico, misterioso Giappone così vicino ma anche così lontano da noi.


Infatti rimaniamo spesso stupiti dalle immagini di velocissimi treni, dalle valide costruzioni antisismiche, dalla ineccepibile tecnica dei motori, dagli impeccabili sistemi elettronici.


Io stessa ne ho esperienza: quotidianamente metto in moto, senza problemi, il computer Toshiba e la Toyota Aygo.

 

Di fronte però  all'interessante mostra di Marzia, scaturisce la necessità di entrare idealmente in quel mondo, per Noi Occidentali lontano ed ancora misterioso, dell'Arte Giapponese.


Pensiamo allora a quell'arco luminoso di Isole gettate nell'Oceano Pacifico, che, all'interno, contengono il Mar del Giappone, il quale lambisce oltre al Giappone, Cina e Corea. In tale contesto l'acqua è fonte di vita e di arte.


Alle origini l'Arte Giapponese si nutre di manufatti di argilla, risente del principio di imitazione delle opere Cinesi ed acquisisce un senso di sacralità per la mirabile produzione dei Monaci Buddisti.


L'arte assume poi un nuovo carattere specifico, perchè si connette alla cerimonia del tè. L'uso di questa bevanda si diffonde presso le classi nobili, militari, mercantili. Ne deriva un tono di eleganza e di raffinatezza che determina un vasellame invetriato ricco di riflessi di rifrazione e tazze di ceramica impreziosite da riverberi d'oro.


Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Nasce così la Ceramica Raku che significa gioia e che rappresenta l'essenza di una vita trascorsa in armonia con le cose e con gli uomini.


Marzia opera in quel Lembo Orientale della Pianura Padana che si pone in analogia con il Territorio Giapponese in quanto è attraversato dal Po, il maggior fiume italiano; a Sud- Est è lambito dalla Laguna di Comacchio, dalla Sacca  di Goro e dal Mare Adriatico lungo le Coste dei sette Lidi Ferraresi.


Domina dunque l'acqua che all'orizzonte si fonde con il cielo.

 

Marzia ama e rivive interiormente il colorare e trascolorare del cielo, l'iride di riflessi nell'acqua.

 

Nelle formelle caratterizzate da impasto di vetro, Marzia rende più trasparenti e vivi i colori originari; produce oggetti impreziositi da riverberi d'oro e d'argento, emblemi d'arte elegante e raffinata.


Rifiorisce il sorriso del suo animo, quando parla ai visitatori della mostra, dei poetici momenti vissuti sulla sponda del grande fiume ad ammirare la rosea Aurora o il rosso Tramonto.


Orgogliosa parla della Sua intensa attività per ricercare ed adottare una tecnica innovativa, che traduca nell'opera. l'ispirazione della Nostra Primigenia Madre Natura.  

 
 

 

Maria Luisa Poledrelli 


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