....Solo 25 i no contrari all’approvazione, con voto di fiducia, del ddl intercettazioni in Senato. Il governo incassa 164 voti favorevoli per una legge che limita l’uso delle intercettazioni telefoniche nelle indagini e proibisce la loro pubblicazione. Ora il ddl passerà alla Camera per l’approvazione.
A Roma. Insorgono immediate le proteste dell’opposizione: l’Italia dei Valori prima occupa l’Aula di Palazzo Madama, poi esprime voto contrario. L’intero gruppo Pd abbandona l’aula per unirsi ai cittadini che manifestavano per strada:“Il ddl intercettazioni è un attacco gravissimo alla libertà di informazione” dice la senatrice ferrarese Maria Teresa Bertuzzi, che lo definisce “uno strumento che aumenta la discrezionalità dei gruppi editoriali più forti nella pubblicazione dei fatti, favorisce i criminali impedendo la regolare attività investigativa, impoverisce drammaticamente il diritto dei cittadini ad essere informati......
CONT. http://www.estense.com/in-piazza-contro-la-legge-bavaglio-060694.html
......
Primo. Non è vero che la magistratura non può più intercettare chi crede, gli è solo imposto di essere più responsabile nell'impiegare uno strumento investigativo costoso, il cui utilizzo era fuori controllo e spesso strumentale, una scorciatoia investigativa che ha mietuto anche tante vittime innocenti.
Secondo. Non è vero che i giornali non potranno più dare notizie. Questa è una menzogna propagandistica. I giornalisti potranno raccontare tutti i fatti di cui sono a conoscenza. La differenza è che non si potranno pubblicare nella versione integrale atti giudiziari, intercettazioni comprese, prima che un giudice abbia deciso che la persona sotto indagine sia un presunto colpevole.
Terzo. La sinistra e Di Pietro sostengono che questa legge è un attentato alla democrazia. Peccato che una legge simile, anzi più restrittiva, venne approvata dalla Camera nel 2007 durante il governo Prodi. I sì furono 447, nessun no, nove astenuti. Quella legge fu sostenuta da tutti i gruppi parlamentari, nessuno occupò l'aula, nessun giornalista, a parte Vittorio Feltri, prese posizione contro in modo netto, nessuno sciopero fu proclamato. Pino Pisicchio, allora braccio destro di Di Pietro nell'Idv, dichiarò: «Da oggi i cittadini sono più tutelati, il provvedimento è equilibrato e dice basta allo spreco di ingenti somme di denaro». La legge si arenò poi al Senato, ma lo scorso anno venne riproposta alla Camera, primo firmatario Walter Veltroni, se non sbaglio area Pd.
Quarto. I politici di sinistra si fanno paladini dei giornali, che in caso di violazioni saranno costretti a pagare multe fino a 400mila euro. Giusto, ringraziamo. Peccato che quei politici, Di Pietro in testa, sono gli stessi che quotidianamente intimidiscono i giornalisti e gli editori presentando querele e richieste di danni per centinaia di migliaia di euro quando si parla di loro in modo non gradito. Il ricatto economico non l'ha inventato Berlusconi, si è limitato a copiarlo da D'Alema che zittì La Repubblica e Forattini con una querela nella quale chiedeva, da presidente del consiglio, tre miliardi di lire come risarcimento. E parliamo di una semplice vignetta, non di una intercettazione....