Passa ai contenuti principali

Luca Rinarelli autore di In perfetto orario, di Manuela Vio

PERFETTO ORARIO.jpgLuca Rinarelli, autore di In perfetto orario Robin Edizioni, ci racconta come e perché ha scelto di scrivere un noir. Ci svelerà il suo luogo di ispirazione e il perché della scelta di determinati personaggi. Vi lascio con la sua intervista in attesa di leggere il continuo di In perfetto orario.

 

Luca Rinarelli: chi sei, cosa fai nella vita oltre a scrivere?

Sono impiegato in un’ impresa di rappresentanze industriali. Mi piacciono molto la storia, la lettura in genere e il cinema.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

La passione per la scrittura è nata dopo quella per la fotografia. Forse è stata un’evoluzione. Tutto è iniziato con il lavoro fotografico “La sconfitta dell’uomo meccanico” del 2003. Avevo fotografato in bianco e nero le vecchie fabbriche in dismissione di Torino. L’ambientazione mi sembrava molto “bellica”, ed inoltre alcune persone senza casa vi abitavano all’interno. Mi è venuto in mente di inventare una storia che avvenisse in parte in questa location, anche perché avevo appena visto “Il nemico alle porte di Jean-Jacques Annaud”. Il paesaggio della sua Stalingrado, durante la battaglia, assomigliava molto agli edifici industriali dove avevo fatto le foto. Ho iniziato a trovarmi a mio agio con la scrittura, come forma di espressione molto libera e versatile.

I protagonisti del tuo noir, stiamo parlando di Werner ed Irina, quelli cioè che hanno riempito, più degli altri, le pagine del romanzo perché, a modo loro, tutti i personaggi inseriti nel testo hanno avuto la parte di protagonisti, perché hai scelto due stranieri? Lei russa e lui invece tedesco?

Li ho scelti per due motivi. Il primo è che da sempre Torino è una città abitata da forestieri: prima i piemontesi delle altre province, poi i veneti, poi la grande immigrazione dal sud d’Italia, infine quella straniera. Con un po’ di ironia si può quindi dire che Werner ed Irina siano due torinesi perfetti. Il secondo motivo è che Germania e Russia sono due paesi che mi hanno sempre affascinato, con le loro immense culture e le loro altrettanto grandi tragedie. Non riesco ad immaginare una storia del Novecento senza questi due paesi.

Il personaggio che hai fatto conoscere al pubblico come sicario, cioè Werner, ad un certo punto, si rende conto che la sua vita non è una vita normale. E’ priva di amici, conoscenti, affetti ecc… perché sente la necessità, dopo molti anni, di cambiare? Lui che da sempre è stato come una macchina e ha passato la sua vita nell’anonimato?

Werner è un assassino di professione perché è l’unico mestiere che sa fare, per cui è stato addestrato ed educato nell’x DDR, prima dalla STASI e poi direttamente dal KGB. Non si è mai reso conto di avere altre possibilità, se mai le ha avute. Dopo il crollo del Muro di Berlino, tutto il suo mondo va in pezzi e lui diventa un vagabondo disoccupato e alcolista. Si ferma a Torino, senza un motivo apparente. Un luogo come un altro. Qui Werner si rende conto che il suo mestiere può ancora tornare utile, perché molta gente desidera la morte di qualcun’altro. Basta chiedere compensi modici…

Semplicemente, si accorge di tutta la parte di vita che non ha mai avuto, incontrando una donna. Tutti i cambiamenti che devono affrontare i personaggi del libro derivano da incontri casuali, un po’ come quando le molecole si scontrano e ne nascono di nuove.

Una peculiarità di Werner è che lui stesso contattava i suoi clienti, prima ancora che lo diventassero, privilegiando i casi in cui era nata una qualche forma di ingiustizia, per essere sicuro che, la persona contattata, accettasse il suo “aiuto”. Non è da tutti creare un sicario che cerca, in questo modo, i propri clienti. Com’è ti è venuta questa idea?

E’ l’unico modo che ha per sopravvivere. Werner deve essere irreperibile, ma ha un vantaggio. Già era stata cancellata la sua identità, visto che faceva l’agente segreto, ma scompare anche il paese di cui è cittadino, la Germania Est e quindi lui, formalmente, non esiste. Non ha un telefono celllulare, un indirizzo, una posta elettronica. Per questo i potenziali clienti non possono contattarlo. Lui legge le pagine di cronaca nera e va alla ricerca di chi potrebbe essere interessato ai suoi servigi. Anche nel nostro mondo ipertecnologico, se non sei nessuno, non ti trova nessuno.

Per quale motivo hai voluto esordire con un noir? E’ lo stile che prediligi?

Per ora sì, è il genere letterario che preferisco. In fondo viviamo in una società violenta. Scrivere di fatti violenti, usando scene violente, può essere fatto in molti modi diversi. Io volevo partire da una storia di fantasia anche per riflettere su questo problema che affligge l’uomo da quando esiste, ma più specificamente sul rapporto tra ingiustizia e violenza. Il vecchio adagio “non c’è pace senza giustizia”, ha per me un significato realistico e non ipocrita. Se non si prova davvero a costruire un mondo più giusto, continueremo a farci del male.

Che progetti hai per il futuro?

Sto scrivendo il seguito di In perfetto orario, nel quale sto cercando di fare evolvere Werner, come una persona vera. Non voglio che rimanga l’assassino sempre uguale a se stesso. Avrà un’evoluzione personale, ma dovrà affrontare un bel po’ di guai. Un passato come il suo porta sempre a galla dei guai...

In questo mese di maggio esce invece un mio racconto nell’antologia “Nero Piemonte-Valle d’Aosta” della Perrone LAB, in compagnia di altri diciotto scrittori. Una bella esperienza anche questa.

Manuela Vio

 

Sito ufficiale:                                   http://www.robinedizioni.it/in-perfetto-orario

Dove acquistare il testo:              http://www.ibs.it/code/9788873714910/rinarelli-luca/in-perfetto-orario.html

 

Citazione: “Anche nel nostro mondo ipertecnologico, se non sei nessuno, non ti trova nessuno – Luca Rinarelli –


http://www.youtube.com/watch?v=dPIKNbvMuFg

manuela8956@hotmail.it


Avatar per Messenger e sfondo per il PC Creali gratis!

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...