La firma di Tagliani è una marchetta
di Valentino Tavolazzi
Tagliani firma il referendum di Idv perché deve pagare il conto all’alleato che lo sostiene in consiglio comunale ed in giunta. Le motivazioni che porta a sostegno della sua scelta obbligata sono risibili. Vediamone solo tre.
1. Tagliani: ”Se ci sono infatti buoni esempi, come il CADF nostro, ce ne sono a decine di disastrosi: gestioni clientelari, reti colabrodo, acque che pur scendendo dai monti della Sila sforano parametri di legge che vengono perciò alzati con decreto “potabilizzando” in via amministrativa, altro che PTOA!” A parte l’uso dell’acronimo errato (PTOA invece di PFOA), è stucchevole la banalizzazione che il sindaco fa del rischio di contaminazione da parte di nuove molecole industriali, pericolose per la salute umana (cancerogene ed interferenti con il sistema immunitario), che sono state riscontrate nell’acqua potabile, proprio a seguito della battaglia di Ppf.