Del vitale connubio ragione-sentimento MARIO PIVA ha prevalentemente adottato,nel primo tempo della Sua vita,la ragione connaturata alla scienza,alla tecnica,alla ricerca,allo studio dei materiali;elementi certo determinanti nella Sua attività professionale.
Trovandosi poi ad un incrocio di strade,ha percepito nell'interiorità una complessità di sensazioni e sentimenti,quasi un "soffio" che ravviva,uno spirito vitale nuovo. Si delinea perciò nell'inesplorabile abisso del Suo animo un'insondabile necessità di procedere oltre le arti industriali,applicate alla lavorazione dei metalli,indispensabili per forgiare oggetti tanto necessari per quotidiane finalità pratiche.
Sente e vive in Se stesso,nella nuova fase esistenziale,un invincibile impulso a ricercare,a studiare,a forgiare forme nuove,indirizzandosi verso il " bello ideale" delle Arti Liberali.
E' il periodo esistenziale in cui allo spirito costruttivo circoscritto da scienza e tecnica subentra lo spirito creativo che connota forme nuove,le quali si traducono nelle immagini delle Arti Liberali,principalmente della Pittura e della Scultura.
Certo questo mondo non si astrae dalle connotazioni del tempo.
E' infatti dal Cubismo che deriva una scomposizione in tutti gli elementi che costituiscono la realtà per ricomporla,organizzando fra loro,le varie parti che,solo nella loro totalità,possono darcene una visione unitaria e completa.
In tale prospettiva Picasso della figura umana rappresenta contemporaneamente l'immagine vista sia di fronte,sia di profilo,sia dall'interno.
In un secondo momento con Villon si inseriscono ritmo ed equilibrata armonia secondo una visione rigorosamente calcolata ma viva nelle trasparenze e nelle vibrazioni di luce,che animano le severe forme geometriche. Ne deriva una logica interpretazione del dinamismo delle forme e delle immagini.
Così si procede nella scultura con un insieme equilibrato di solidi geometrici. I pieni e i vuoti hanno un ruolo di uguale importanza definendo nel ritmico alternarsi di piani concavi e convessi,la sostanza dell'oggetto.
Al Cubismo si unisce il Futurismo che concepisce l'arte libera da regole e canoni prestabiliti,decisa ad esprimere il pulsare inarrestabile del movimento che anima il mondo per rendere concreto il senso del dinamismo e della velocità.
Le forme si aprono e si compenetrano,i segni si susseguono rapidi ed incalzanti.
In questo "humus artistico" si sviluppa l'opera di Mario Piva che ha nel " Cavallo" l'emblema più rappresentativo.
Infatti l'immagine equina è essenza dinamica,è idea di procedere sempre oltre,è simbolo di bellezza fisica,di armonia e di equilibrio delle forme.
Delle due configurazioni artistiche del "Cavallo" quella in metallo permette al Maestro Piva di ottenere superfici levigatissime,quella in legno gli consente di realizzare volumi solidamente squadrati; in entrambi i casi l'artista perviene ad effetti di straordinaria intensità plastica.
Preferisco l'opera in metallo di cui ammiro le forme arrotondate quasi ad esorcizzare le asprezze della vita,della società,del mondo. Colgo lo slancio derivante dall'insieme armonioso delle diverse volumetrie.Mi coinvolge la materializzazione della fierezza dell'animale,simboleggiata dalla testa protesa verso l'alto,nell'attesa di procedere oltre,di andare avanti,avanti,avanti......verso l'infinito.
Colgo in atto un'impressione dinamica che si concretizza in una forma plastica essenziale: il simbolo della meravigliosa capacità di questo animale di " librarsi negli spazi".
Prof.ssa Maria Luisa Poledrelli
http://www.estense.com/possibile-ammirare-tutte-le-sculture-di-mario-piva-036395.html