Mostra/ Un’antologica dedicata a Regina, la scultrice che dal Secondo Futurismo passò all’astrattismo
Pochi sanno che sono esistite, ma nell’universo del futurismo ci furono alcune artiste che con le loro opere diedero un contributo al movimento. Non erano contemplative, ma dinamiche, sia per linguaggio stilistico, sia per scelta di vita: pilotavano aerei o scorazzavano per l’Italia in motocicletta, così Regina, che sulla sua Lambretta spesso portava con sé la gabbia col canarino. Alla scultrice lombarda Regina Cassolo Bracchi, nata a Mede Lomellina nel 1894 e morta a Milano nel 1974, è dedicata l’antologica “Regina. Futurismo, arte concreta e oltre”, da lunedì alla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea di Palazzolo sull’Oglio (BS).
La rassegna, curata da Paolo Campiglio, ripercorre l’iter artistico dell’artista, dagli esordi degli anni venti alle ultime produzioni degli anni settanta, attraverso oltre 140 tra sculture, disegni, taccuini e bozzetti, alcuni inediti....
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