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Web: cervello da “nativi digitali”

La mente della Generazione Internet

In culla giocherellano con il cellulare di papà, prima della scuola materna sono già capaci di far funzionare il lettore Dvd e il relativo telecomando, dopo l’asilo smattenano con consolle e joystick e imparano a scrivere con la tastiera del pc prima ancora di fare le aste con la matita. E’ la generazione dei cosiddetti “nativi digitali”, figlia di telefonini e videogiochi, che, a detta degli esperti, ha già un cervello diverso dal nostro.

Secondo gli esperti, dall’anno 2000 circa in poi il genere umano ha subito un'ulteriore evoluzione: dopo l'Homo sapiens sapiens è venuta la volta dei figli di Internet e della tv satellitare, dotata di caratteristiche proprie, i “nativi digitali”, appunto. A fotografare le caratteristiche di questi bambini è Tonino Cantelmi, docente di psichiatria dell'Università Gregoriana di Roma e presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici. Spiega l’esperto: "Abbiamo esaminato un vasto campione di bimbi, nati a partire dal 2002, concentrandoci sulle caratteristiche dei nativi digitali, figli della 'generazione di mezzo' e nipoti dei 'predigitali'”. Secondo l’esperto, questi piccoli hanno un apprendimento più percettivo e meno simbolico, e sono dotati di abilità visuo-motorie eccezionali. Una volta adulti, però, saranno probabilmente uomini e donne alexitimici, incapaci cioè di riconoscere le emozioni interne, ma abilissimi a rappresentarle...

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Video http://www.youtube.com/watch?v=caXWqvyJtz0