Andrea Bonora From Pollock to Eternity

ANDREA BONORA.jpgANDREA BONORA IL POLLOCK FERRARESE AL CHIOSTRO DI SAN PAOLO

Si chiude oggi al Chiostro di San Paolo, l'ultima personale di Andrea Bonora: "Arte Protesta" il leitmotiv della mostra letteralmente autobiografica per il migliore- probabilmente- erede contemporaneo ferrarese (ma dalla storia e background ben oltre le asfittiche mura ferraresi....) di un certo Pollock..

Bonora: oltre certa moda anche della generazione postinformale, a parte Pollock e i maestri originari,  poi non a caso sopravvalutato.. il manierismo informale stesso sia dalla critica sia dai galleristi poichè- paradossalmente- icona d'arte molto prossima a certa ombra contemporanea e ai gusti meno nobili dell'homo consumens , consumatore acritico anche dell'avanguardia.

Certo inno alla follia, ma calcolato anche e comunque intriso di genialità dei Maestri informali e Pollock in particolare, è diventato una bella rimozione collettiva generalizzata, come ben intuito da Jung e certa scuola junghiana molto attenta all'arte contemporanea...

Più recentemente alcuni artisti in Italia, e  a Ferrara proprio Bonora, hanno quantomeno fatto saltare la coazione a ripetere di cui prima: remixando quasi, ricombinando il gesto Informale original alla luce del duemila e di certa nuova azione in progress antinichilista volgare o...salottiera. Bonora, ferrarese, con decennni ormai di attività alternativa avanguardistica e anche extracontinentale (ha vissuto per 20 anni circa in Brasile con risultati artistici anche notevoli in Sud America...), conserva il gesto colore antitela... cifra Pollock, insufflandolo di orizzonti finalmente antipatologici: una dis-armonia nascente, una serendpity paradossale eppure trasparentissima, nella serie delle opere presentate, quasi xerografiche, secondo certa lezione anche pop, eppure sorta di album visual concept.

Una querelle attraverso "La Forme" dal caos che si auto-organizza in  nuovi orizzonti im-materiali: dall'angoscia e la nausea e la follia appunto all'arte d'avanguardia restituita alla scoperta della nuova bellezza possibile, dopo la modernità; un sottile j'acuse simultaneo alla vacuità di certo ambiente artistico dominante (anche a Ferrara...) paleoborghese e ormai più nudo dell'ultimo Re!

Come recentemente dichiarato in un'intervista:

Andrea Bonora "Tutto influisce; per vedere meglio la realtà è necessario osservarla e viverla anche da una certa distanza, magari con gli occhi e le prospettive di culture diverse, come ad esempio quella sudamericana e-o brasiliana. Ho sempre pensato, controcorrente anche, sia più interessante lo sguardo che viene da fuori, esterno, che il cosiddetto occhio interiore. Dei miei quadri posso, in fondo, dire solo che mi fanno stare bene quando li dipingo!"

http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaIJ/jung2.htm 

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=FM3nkpo9O1w