VENEZIA STRAVAGANZE DI DACIA MARAINI da Manuela Vio

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STRAVAGANZA”: NOI SIAMO GLI ERRORI CHE PERMETTONO LA VOSTRA INTELLIGENZA.



La settimana scorsa sono andata al Teatro Goldoni di Venezia a vedere uno spettacolo dal titolo “Stravaganze” scritto da Dacia Maraini la quale, era presente in sala. Questo spettacolo, interpretato da alcuni attori non professionisti ma con una certa esperienza teatrale, è iniziato verso le 21.15 ma prima, durante il pomeriggio c’è stata una conferenza e scambio di opinioni, diretta dalla signora Maraini, Sandro Pascucci sindaco della regione Romagna e Claudio Misculin uno degli attori protagonisti dello spettacolo serale.

Durante la conferenza, sono stati toccati argomenti di cui difficilmente si parla perché sono quel tipo di argomenti che i “tanti” evitano proprio per non doversi coinvolgere. La realtà delle case di cura per l’igiene mentale, la legge 180 che anni fa decretò la chiusura dei manicomi, il fatto di doversi comportare in un certo modo per non farsi passare da “pazzo”, seguire le regole della società in cui viviamo ecc…questo evento, definito “Festival dei matti numero zero” da inizio ad un evento che si terrà a cadenza annuale; quello a cui ho partecipato io era il numero zero appunto, un test per verificare l’interessamento e il coinvolgimento delle persone e cosa, in loro, poteva suscitare un evento simile. Devo dire che, allo spettacolo serale, la sala del Teatro Goldoni che tiene circa 800 posti, era piena per almeno 650…l’evento pomeridiano invece era un po’ più scarso di pubblico ma, vista l’ora era più che “normale” o “pazzesco” dipende dai punti di vista…

Prendendo parte a questo Festival, mi sono resa conto di molte cose, tra cui:

- La follia qualcosa da dirci, ce l’ha sempre…analizzando questa frase, non è del tutto sbagliata infatti, se ci pensiamo bene ci rendiamo conto che ogni artista : pittore, scultore, attore o scrittore e quant’altro, dentro di sé ha una dose di “sana follia” altrimenti non potrebbe fare ciò che fa quindi, chi siamo noi per porre il limite tra normalità e follia? Per realizzare questo evento, si è dovuta scomodare la cultura per poter parlare della follia perché altrimenti non se ne sarebbe parlato affatto, tutti hanno paura della “follia” non rendendosi conto che ognuno di noi ne ha un pò, anche se in piccole dosi. Gli interpreti dello spettacolo Stravaganze sono persone definite: “utenti” dalla società, la parola “utente” viene usata quando una persona è considerata “non normale” e di conseguenza rinchiusa in una struttura idonea o seguita da “esperti della mente”. Vi voglio raccontare un “piccolo” episodio successo dalle mie parti circa un mese fa: nel Comune di Ca’Savio, girava una persona considerata “matta” di quei tipi che si trascurano, con la bava alla bocca, lo sguardo perso nel vuoto, sembrava quasi un barbone con la differenza che una casa ce l’aveva, questo “matto” chiamiamolo così, all’interno del suo appartamento faceva di tutto, fracasso alle due di notte, dava fuoco a bidoni dell’immondizia e poi per strada si comportava da vero “matto”, questo signore abitava con il nipote il quale aveva il compito di seguirlo e stare attento che non combinasse disastri in giro, una notte verso le due, il “matto” stava tranquillamente battendo con il martello sul muro del suo appartamento quando gli vanno a bussare alla porta, lui va ad aprire e si trova davanti la sua vicina di casa che, impugnando un coltello da carne, glielo conficca sullo stomaco più volte, il “matto” cade all’indietro e la vicina se ne ritorna nel suo appartamento come se niente fosse, il “matto” si trascina fino al suo letto e si distende, il nipote, che dorme nell’altra stanza, non si accorge di nulla fino al mattino seguente quando non vedendo lo zio in giro, va nella sua stanza trovandolo morto dissanguato. Dopo una serie di indagini ecc…la vicina confessa di essere stata lei perché non ce la faceva più a sentirlo battere sul muro tutte le notti…ecco, questa è la triste storia di una persona definita “matta” e che viene uccisa da un’altra persona definita “normale”, il pubblico, in questo caso, è il fattore determinante, chi è il vero “pazzo” di questa storia? Il “matto” che non ha mai fatto male a nessuno oppure la vicina che lo accoltella e se ne torna tranquillamente a letto?...Vorrei proprio sapere cosa state pensando in questo momento…

Ce ne sarebbero cose ed episodi da raccontare su questo argomento ma, mi limito a questo. Troppo spesso, parlando di questa “gente matta” ci si dimentica che si sta parlando di persone.

Le parole che ho messo tra le virgolette, le ho messe per il semplice fatto che ognuno di noi/voi può dare a queste parole un’interpretazione diversa dalla mia e, siccome sono sostenitrice del libero pensiero, ho usato le virgolette.

Avevo deciso di non scrivere su questo argomento e infatti, ci ho pensato per una settimana, non volevo farlo perché è uno di quegli argomenti definito “Tabù”, perché, alcune scene viste in certi “Centri di Igiene Mentale” rimangono impresse nella mente e non se ne parla con nessuno, stiamo parlando di Persone che vengono trattate peggio degli animali, con denti rotti a forza di aprirgli la bocca col cucchiaio per fargli ingoiare i psicofarmaci…scene allucinanti!

Bene, ho finito anche se avrei molto altro da dire…



Manuela Vio


Citazione : “Quando io comprendo il pensiero, allora il matto diventa cittadino, ognuno viaggia con il proprio angelo e l’angelo in questione viaggia con il suo diavolo attaccato alla cintola” – Dacia Maraini –

http://www.festivaldeimatti.com/index.php

 

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=qwpBiLDSeqY