POSTHUMAN WRITERS

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Aislim - il postumano - 06/01/2008

Racconto di fantascienza di Giuseppe Furnari.

 

Aislim aveva una configurabilità poetica: e ne era limitato.
Era stato il primo "slim-wafer" nanoelettronico 3D, compatibile con la decrittazione del cervello umano. Un perfetto AI-contenitore per qualsiasi singola mente, un ellissoide inferiore ai 3 millimetri completo di sensori audiovideo ed interfacce per una varietà di apparati per il movimento. O meglio, Ivor [‘aive*] Alleyn [‘aelin] - Aislim suonava più che bene - era stato il primo umano che era migrato nel wafer per migliorare le sue possibilità vitali e le sue stesse probabilità di sopravvivenza.

Aveva dovuto rinunciare, senza particolari rimpianti, ai sensi originali di gusto, tatto ed olfatto, sostituiti da simil-sensi basati su banche dati, più potenti e controllabili. Comunque, era stato impossibile fare a meno dei sensi sintetici e persino le prime prove, non prevedendo la sensazione della presenza fisiologica del sé, erano state un disastro. Le intrarelazioni fisiologiche si erano rivelate decrittabili in maniera incompleta e l’assenza delle sensazioni del proprio flusso sanguigno, del respiro, dei propri fluidi e mucose, persino del particolare rumore di fondo bioelettrico della propria attività cerebrale, si trasformava in una persistente mutilazione. Quindi giungeva la disperazione e l’implosione dell’io.
Robot ed androidi ne erano immuni, per la genesi non umana della loro efficientissima, fredda ed impenetrabile, mente sintetica. Non era così per i post-umani....

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