D’Alema a Ferrara lancia Bersani: ''Dopo la sconfitta è giusto e normale cambiare''
''Questa è solo la città, non la roccaforte di Franceschini''
“Questa è solo la città, non la roccaforte di Franceschini”. Premette che non vuole polemizzare con nessuno, ma al suo arrivo a Ferrara Massimo D’Alema non vuole certo passare per secondo a nessuno. Tantomeno rispetto allo sfidante principale del suo “delfino”.
Arriva con qualche minuto di ritardo rispetto alla tabella di marcia, quando il cinema Apollo è già pieno per l’appuntamento fissato alle 18 dal comitato “FerraraperBersani”. Ad accoglierlo, oltre al segretario provinciale cui spettano gli onori di casa, c’erano tutti i principali sostenitori della corsa dell’ex ministro dello Sviluppo Economico del governo Prodi: Paolo Panizza, Alfredo Bertelli, Mauro Vecchi, Giancarlo Malacarne, Daniele Palombo, Valter Zago (di Sinistra per il Pd), Alfredo Zagatti. Da Bologna non è voluto mancare nemmeno il presidente della Regione Vasco Errani. Non mancavano però nemmeno i franceschiniani convinti. Come Mario Canella, Paolo Calvano, Luigi Marattin, Enrico Balestra.
È toccato a Francesco Vinci presentare alla platea l’ex premier, assicurando che la corrente che fa capo a Bersani “non vuole proporre la vecchia politica dell’Unione, ma questo congresso ci dirà che dobbiamo mettere da parte l’idea di un partito autosufficiente, pena il rimanere una grande forza, ma solo di opposizione. Non abbiamo paura del futuro – ha aggiunto Vinci -; abbiamo l’ambizione di essere un partito grande, popolare e riformista”. ..
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