LUIGI CEVOLANI POESIE 2008
da ARGO (RIVISTA DI POESIA E CULTURA, BOLOGNA)
I PROFETI
Mio nonno non esce più di casa. Barricato
in soffitta requisita a suo
quartiere generale, con il gatto Fofò
ed il pappagallo Archimede
si occupa esclusivamente di problemi
universali. Con megafono o biglietti
fatti filtrare dalla serratura ci
impartisce irosi ordini e diffide.
Ci accusa apertamente di forviare
delegazioni estere in
attesa di essere ammesse alla sua
presenza.
A volte, affacciato alla finestra con
Fofò in braccio ed Archimede
sulle spalle (sotto le verdastre
borse degli occhi due natiche di
rubino) sorprende gli
occasionali passanti con veementi
discorsi.
Si fa merito di avere scongiurato un
conflitto nucleare. Ma l’avvenire
dell’umanità sta nella pillola. Ci
saranno pillole per essere uomo o
donne. Per vivere nel passato o nel
futuro. Ci saranno persino pillole
(ma da prendere soltanto
su ricetta medica) per vivere nel
presente.
Mio nonno non è mai stato continente. Se
non fosse per la cadenza dei suoi
exploit anali, mai più sospetteremo
delle sue notturne incursioni
nel campo nemico della cucina. Non
rimarrebbe che incolpare gli spettri
del selezionato rarefarsi di cibi
e bevande.