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Tucidide e il senso politico della storia

Pierluigi Casalino

I pensatori precedenti avevano trascurato la storia quale fattore del pensiero politico. Si erano valsi delle testimonianze della società contemporanea in patria e all'estero, raccogliendo o confrontando costumi e tradizioni; e quanto più ampio era il loro campo d'indagine, tanto più sorprendenti erano i loro risultati. Tucidide, invece di guardarsi intorno sulla scena contemporanea, cominciò a scrutare avanti e indietro nel tempo. Naturalmente non penetra il futuro al pari di un indovino, ma insiste spesso sull'efficacia della "prognosis" e della"pronomia" per l'uomo di Stato in carica e, come apprendiamo da un brano ripetutamente citato, egli scriveva con lo sguardo rivolto al futuro, persuaso che la sua storia sarebbe stata utile a quanti, dopo di lui, potessero aver bisogno di una guida per comprendere gli avvenimenti del passato. Alla sua generazione una simile guida era mancata: esistevano opere storiche, come quelle di Erodoto e di Ellenico, c'erano moltissime reminiscenze delle passate glorie nei discorsi e negli encomi, c'erano versi epici, specialmente quelli di Omero, c'era la fantastica ricostruzione della primitiva vita dell'umanità, fatta da un Protagora o da un Crizia; ma queste non erano cronache fedeli delle vicende del passato. Parte erano mito puro e semplice, parte narrazioni molto colorite di tò mythodes. I vari scrittori si proponevano scopi diversi:procurare piacere ad un uditorio, o illustrare una tesi, e via dicendo. Nessuno mirava all'esatta registrazione che Tucidide esigeva per il passato e sperava di offrire per il presente; sebbene, com'è naturale, molti fatti storici venissero tramandati in quel modo. Egli si vide quindi obbligato a completare e ad emendare le storie esistenti e a tracciare per proprio conto una descrizione della primitiva civiltà egea, specie nei suoi riflessi sulla storia del modo di condurre le guerre. Lo stesso argomento da lui prescelto fu una guerra  che non aveva precedenti..Per Tucidide le piccole guerre non hanno importanza come le grandi, dal momento che queste ultime fronteggiano questioni di eccesso di ricchezza, risorse materiali e tecniche, quali non si conoscevano prima. L'intuizione che Tucidide ne formulò costituisce ancora un punto di riferimento irrinunciabile per chi vuole fare analisi e critica storica, ma anche rappresenta l'autentico senso politico della storia e dei suoi conflitti. Dalla sua formazione sofistica, Tucidide trae la convinzione che nei fatti vada identificato il vero dal falso, rimettendo ad altro i giudizi di valore morale. A Tucidide interessa conoscere l'espressione di un fatto o di un motivo dell'attività umana.
 17.01.2015



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