Effetto Charlie... (Rivoluzione Transumanista)

Tommaso Tosi

(Nota di Roby Guerra) I cosiddetti transumanisti, ovvero la nuova futurologia o futurism (all'anglosassone)  sociale del nostro tempo, sempre più segnalati dai media, come possibile orizzonte 2.0 per nuove analisi sociali  inedite, quanto mai urgenti nella crisi contemporanea socioeconomica. Movimento internazionale, diffuso anche nelle prncipali accademie scientifiche, tra promotori storici e simpatizzanti, basti segnalare Nick Bostrom, Max More, Aubrey de Grey,  Marvin Minsky e Raymond Kurzweil (collaboratore Nasa e Google) è diffuso anche in Italia con i gruppi ormai storici AIT e Network+ (i vari Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giuseppe Vatinno, Giulio Prisco oppure Davide De Biasi, Estropico, Roberto Manzocco, certa stessa ala neofuturista artistica, Roby Guerra, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Giancarla Parisi, Graziano Cecchini, ecc.):  Proprio di Roma, area AIT, lo stesso Giuseppe Vatinno, fisico e filosofo autore dello stesso Transumanesimo: Una nuova filosofia (Armando editore, Roma), opera di riferimento principale in Italia con Mutare o Perire (Sestante) dello stesso Campa, Essere Umani 2.0 dello stesso Manzocco (Springer)  e Futurismo e Transumanesimo dello stesso Guerra (La Carmelina). 
Recentemente è nato un nuovo gruppo in Italia, "Rivoluzione Transumanista" promosso dal leader e fondatore Tommaso Tosi, che si propone di dare un fondamento filosofico saldo e unitario al transumanesimo e soprattutto di agire praticamente per realizzare al più presto le sue finalità. Da cui questa breve ma significativa analisi su un tema sociale dirompente, al di là di banali politichesi o manierismi obsoleti. Una breve analisi tuttavia fortemente critica sulla contraddittorietà effettiva delle libertà formali democraticamente garantite, alla ricerca delle radici essenziali per la civiltà elettronica occidentale.

di TOMMASO TOSI   Effetto Charlie

Lo sciagurato e triste episodio di Parigi. l'attentato a Charlie... - anche se con misure non comparabili per gravità - nasce sotto il comune denominatore della vile distorsione del concetto illuministico di libertà.

Da una parte - vittima senza colpe se non quelle di una tolleranza estremizzata ed espressa in forme contraddittorie e banalizzanti - sta la caricatura nichilistica della cultura occidentale, ridotta ad esprimere dissenso e indignazione verso il male solamente mediante le macchiettistiche e deboli forme (seppur pienamente legittime) dell'ironia, della satira e dello scherno, inglobate nei dogmi del politicamente corretto; dall'altra - bruta e cieca dimostrazione del culto religioso della violenza e della morte - la più rappresentativa e barbara espressione della cultura fondamentalistica islamica, a cui il concetto stesso di libertà rimane sconosciuto in ogni sua forma.
L'Europa, però, non può e non deve più difendersi dietro la mera ipocrisia ideologica, fintamente ingenua, dell'estremizzazione della libertà e della tolleranza, dell'"accoglienza" e della "valorizzazione" dell'altro a prescindere dai connotati ideologici e culturali che lo caratterizzano, ridotta alla mera esaltazione e ratifica di un relativismo postmoderno contraddittoriamente assolutizzato ed eretto a fondamento della cultura e della società, impedente di fatto lo sviluppo e l'applicazione di un pensiero veramente etico, che giudichi cosa sia buono e cosa malvagio, cosa sia degno di essere propugnato e cosa meritevole di essere eliminato.

Al valore e alla cultura della libertà va innanzitutto anteposta e valorizzata una cultura del bene, che garantisca sicurezza, giustizia e benessere ai cittadini degni di vivere in civiltà e che reputi fermamente imperdonabile l'esistenza di chiunque voglia avversarla con le minacce e gli assassinii dettati da una fede irrazionalmente brutale.


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