Per comprendere adeguatamente le attuali tensioni in seno all'Islam, pur tenendo conto delle stimolazioni esterne a quel mondo, prevalentemente riconducibili alle manovre della politica internazionale, non è male osservare le diverse stampe didascaliche, riflettendo sulla mitologia dei significati e dei simboli di un confronto spesso in Occidente poco comprensibile. Ho avuto modo di prendere visione di una celebre stampa che evoca un evento basilare nella storia dei musulmani, la battaglia di Kerbala, nodo centrale nei crocevia delle ideologizzazioni trans-islamiche. Si tratta di un tema apparentemente remoto, ma segnato da straordinarie valenze attuali. Tale stampa, di grane formato e concepita per i cantastorie che la illustrano a voce, riquadro per riquadro. In alto si nota il campo di battaglia di Kerbala:le tende, le frecce, le scimitarre incrociate, creano una composizione animata che riesce con notevole suggestione epica e mistica a rievocare la battaglia senza raffigurare i combattenti. Al centro, in alto, la rosa rossa più grande simboleggia Hossein, primo fra i martiri, a sinistra il suo cavallo, inseguito invano dalle frecce dei nemici. Sull'angolo di destra, la carovana di Hossein in viaggio, prima di cadere nell'imboscata nemica; la pista è quella che va da Kufa a Sham, in Iraq, costeggiando l'attuale Eufrate. Le didascalie suppliscono all'assenza dei personaggi e completano gli episodi sinteticamente evocati. Così, due spade incrociate raccontano un duello, e le didascalie ci dicono i nomi dei contendenti. Al di sopra della carovana dei cammelli, si vede un otre d'acqua trafitto da frecce che suggerisce l'episodio dei cinque bambini morti assetati. I loro nomi sono scritti sulle piccole cinque rose al margine destro dell'accampamento. Si tratta di spunti che i cantastorie sanno elaborare e sviluppare ampiamente. In basso i martiri di Kerbala. La teoria di cammelli e di rose rosse infisse sulle lancia simboleggia i martiri, i cui nomi sono scritti al centro di ciascuna rosa. La rosa più grande rappresenta il Primo Martire (shiita). Hossein. I martiri di Kerbala, simboleggiati dai cammelli che ritornano senza cavaliere e dalle rose con i rispettivi nomi. La rosa più grande porta scritto "Imam Hossein". Ancora segue la visione del cavallo di Hossein sul campo di battaglia di Kerbala, inseguito dalle frecce nemiche. Il cavaliere è simboleggiato da dalla mano che impugna la scimitarra, in osservanza al divieto coranico di rappresentare la figura umana. A sinistra si scorge il mausoleo di Kerbala. Si nota nuovamente, poi, il cavallo di Hossein sul campo di battaglia di Kerbala. Sulla sella è posato l'elmo del cavaliere; al fianco del cavallo sono appesi lo scudo e la spada. Il fiume che scorre alle sue spalle è l'Eufrate (al-Furt). Sulle sue sponde, gli accampamenti rivali degli hashemiti e degli omayyadi. Una simbologia a tutto tondo che rappresenta l'inzio del dissidio tra sunniti e shiiti. Seguiranno altre simbologie soprattutto di derivazione persiana, che esalteranno al massimo il martirologio shiita. Se ne parlerà in altre occasioni.
Casalino Pierluigi, 19.01.2015
Casalino Pierluigi, 19.01.2015