Non esiste alcuna correlazione tra l'estrazione d'idrocarburi e gli eventi sismici che si sono verificati nel maggio 2012. È questa la conclusione ufficiale delle attività di monitoraggio del Laboratorio Cavone, attivato nell'aprile scorso da ministero dello Sviluppo, Regione e società Padana Energia, dopo le polemiche suscitate dalla mancata diffusione del rapporto Ichese che non escludeva questa correlazione. I risultati, anticipati nei giorni scorsi dalla Regione Emilia Romagna, sono stati confermati dal ministero e validati dall'Ingv. Gli studi delle scorse settimane sono stati effettuati partendo da operazioni d'immissione e prelevamento di acqua nei pozzi usati per estrarre petrolio nel sito modenese, che hanno alimentato un modello statico e dinamico del giacimento, sviluppato con il patrocinio di Assomineraria e validato dall'Ingv. I dati sono pubblicati sul sito www.labcavone.it. Il report spiega che sono state «analizzate appronditamente e caratterizzare in maniera molto dettagliata l'assetto tettono-stratigrafico del sottosuolo, le caratteristiche sismotettoniche e geodinamiche dell'area e di compnrendere la dinamica dei fluidi e l'andamento degli stress all'interno del giacimento e in un'area più ampia».Le parole usate nello studio a conclusione sono queste: «Non vi è alcuna ragione fisica per sospettare che le variazioni di pressione agli ipocentri derivanti dalle attività di produzione o iniezione del Campo del Cavone abbiamo innescato la sequenza del maggio 2012».