Tecnopolitica: Matteo Renzi, aut aut al PD sclerotizzato, per la new left doc 2.0

«Ventitrè anni fa un giovane sconosciuto cantautore, Luciano Ligabue, inventò l'inno della mia generazione, una canzone molto bella, ma anche triste, che diceva: “non è tempo per noi e forse non lo sarà mai”. Io vorrei che ci domandassimo se davvero non è tempo per noi o se questo è il nostro tempo e torniamo a lavorare per dare all'Italia un futuro». Matteo Renzi ha aperto, citando Ligabue, il suo intervento alla festa di Bosco Albergati.

«Abbiamo bisogno del partito, ma la vecchia tessera non basta più, in un mondo che è sempre più precario e cambia velocemente, abbiamo bisogno di inventarci un partito diverso che non si basa solo su tessera e appartenenza, certo non basta una pagina Facebook, non bisogna perdere il gusto dell'abbraccio e della stretta di mano». Lo afferma Matteo Renzi alla festa Pd di Bosco Albergati.

«Vorrei un Pd che ritrovasse il gusto dell'innovazione, che non si limitasse a dire 'purtroppo' e a piangere sul passato, che non aspettasse il futuro, ma che lo anticipasse e lo rendesse più bello».

«In questi 23 anni abbiamo visto passare di tutto, lo voglio dire qui. Dalle parti di Roma è passata la Lega Nord che dopo Roma ladrona si è piazzata lì e ha fatto di tutto, dai diamanti alle lauree in Albania. E abbiamo visto uno statista in camicia verde che ha insultato un ministro di questa terra. E per questo voglio mandare un grande abbraccio a Cecile Kyenge. Perchè i Calderoli passano, la dignità resta». Così poi Matteo Renzi ha commentato le offese al ministro dell'integrazione Cecile Kyenge.

«Son vent'anni che aspettiamo cosa fa Berlusconi. Sento dirigenti che dicono 'prima di fare il congresso vediamo che fa Berlusconì. Ma almeno il congresso possiamo farlo senza di lui».

«Oggi più che mai c'è bisogno di un Pd che non stia insieme solo perchè di là c'è una minaccia. Alcuni dirigenti del Pd hanno detto che dobbiamo aspettare di vedere cosa fa Berlusconi: sono vent'anni che facciamo tutto aspettando Berlusconi, almeno il congresso del Pd possiamo farlo senza di lui?».

«Io non condivido ma rispetto capisco Bondi, Brunetta, Schifani e Santanchè, ma il compito del Pd è salvare l'Italia: le sentenze si rispettano e la legge è uguale per tutti».

«Ora più che mai dobbiamo prendere i voti del Pdl. Se abbiamo la puzza sotto il naso continueremo a perdere». «Grillo è il principale sponsor delle larghe intese. è lui che ha paura che le cose cambino.... C

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