Che lo sviluppo dell’Industria Turistica,avanzi come concetto, almeno nella comunicazione televisiva, è dimostrato anche dal fatto che viene citata, negli ultimi tempi, sempre più spesso, anche se più o meno a proposito, anche da molti politici, come non era mai accaduto in passato.
Sarà forse merito dell’ accorpamento, speriamo definitivo, del Turismo con il Ministero dei Beni Culturali, ma sicuramente se ne parla un pò di più e con maggior attenzione.
A tal proposito desidero riportare alcune considerazioni su un importante edificio del Centro, giustamente vincolato dalla Soprintendenza, la cui storia futura potrebbe rappresentare un modo nuovo di vedere e quindi progettare nei due ambiti : Restauro e Turismo.
Forse non tutti i ferraresi sanno per esempio che l’Auditorium del Conservatorio Frescobaldi, capace di contenere oltre 350 persone, per concerti e convention, è chiuso dal lontano 1975.
Adesso finalmente, sono arrivati i primi 500.000 €uro dal Ministero della Pubblica Istruzione, da cui lo stesso dipende, per l’intervento di asportazione degli intonaci interni, essendo gli stessi stati realizzati alla fine degli anni 30, con malte contenenti fibbre di amianto, delle quali allora non si conosceva la pericolosità.
La cosidetta “Sala della Musica” in oggetto, nel suo aspetto attuale è bella e magniloquente come spesso lo erano le migliori architetture di quel periodo,ma corre il pericolo di non venire pensata come una” infrastruttura” anche Turistica della città,ma di rimanere, nella migliore delle ipotesi, per altri 30 anni un fatto interno di quel Corso di Laurea Musicale.
A seguire la visita al cantiere il 31/07 eravamo i classici 4 gatti ( letterale) e nell’occasione mi sono dispiaciuto che, ancora una volta nessuno avesse cercato di interessarsi e di coinvolgere la cittadinanza sulla destinazione futura di quell’importante immobile vincolato per il suo valore architetonico, con una ottica meno miope di quella di farlo rimanere una semplice Aula Magna interna al Conservatorio.
Nonostante la possibilità che tale sala ha di un accesso autonomo e storico attravero il portale di Piazzetta Sant’Anna, sotto cui è conservata la famosa Cella del Tasso.
Cella che indippendentemente dalla sua autenticità, rappresenta ancor oggi un elemento di richiamo per molti Turisti anglosassoni ,per via di quanto scritto sul quel tema da Byron.
Con un importo inferiore a quello preventivato per risistemare la pavimentazione di Piazza Trento Trieste ed una adeguta convenzione amministrativa, per un uso “Comunale-serale-festivo” ( ogniqualvolta la scuola è chiusa o non ne usufruisce ),una intelligente amministrazione potrebbe, in tempi brevi, dotare la città di una Infrastruttura fondamentale per il suo sviluppo nell’ambito del Turismo Congessuale.
Anche perchè il Turismo Congressuale , ( oggi sconosciuto a Ferrara ), rappresenta la sezione più glamour e più ricca di tutti i Turismi che possono esssere sviluppati in una città d’Arte; infatti un congressista, durante tutto l’anno, lascia all’economia della città dove pernotta,in un giorno, quanto 30/40 escursionisti che visitano una Mostra ai Diamanti.
Come si può rendere conto, da queste brevi considerazioni su questo specifico esempio, i “tempi moderni”, o se vuole la crisi, obbligherebbero e ri-vedere l’antico con occhi e/o mentalità nuove specialmente quando ci si trova di fronte a temi come questo, uscendo dalla logica per cui ”ognuno balla solo con sua nonna.”
Speriamo che prima o poi accada.
Arch. Lanfranco Viola