VIDEO MUSIC ULTRAVOX
VIDEO ENOLA GAY OMD
ALLARME MILANO CONSOLATO USA
La Scienza e l'Islam (8/2010)
Nuova Deterrenza nucleare? Sì grazie.
Recentemente: ennesima strage criminale talebana in Afghanistan: uccisi 8 medici occidentali accusati di spionaggio cristiano.Naturalmente, nessun pacifista in piazza a protestare. Nessun dibattito e quasi omertà nazionale e dell'Unione Europea. Oggi: il terrorismo islamico ulteriormente all'assalto della Somalia…
Ulteriori indizi non tanto di una guerra gobale dell'Occidente contro il Terrorismo Islamico in odore di sconfitta, a Kabul come a Bagdhad, come certi media lasciano intendere (Obama almeno ha prontamente smentito), quanto di certa debolezza del Mondo Libero, incapace di rettificare certa stagnazione, dovuta ad un grave deficit strutturale dell'Occidente stesso.
Usando, categorie discutibili ma efficaci all'italiana, certa filosofia cattocomunista buonista cosmica…. sembra caratterizzare i fronti aperti in Iraq (anche dopo il semi-abbandono previsto americano), Afghanistan e anche in Medio Oriente, con la recente stessa ancora episodica ma puntualissima…. recrudescenza dell'infinito conflitto tra Israele e….. Palestina… (al di là dei nuovi ennesimi negoziati annunciati).
Lasciando perdere, certa cecità stessa del cosiddetto turbo capitalismo e dei Governi occidentali, incapaci di conciliare guerre umanitarie di liberazione globale con necessari e paralleli Piani Marshall, va da sé – come accennato- lo spreco a tutt'oggi di risorse umane, militari e civili, e tecnologiche in conflitti fondamentali per il futuro della libertà e della democrazia a livello planetario.
Il rischio non tanto di perdere le guerre, ma di risolvere poco e di favorire per l'Occidente una involuzione multietnica e filomusulmana regressive, in quanto portatrice tale contaminazione di valori regressivi, ostili ai valori universali dell'uomo che soltanto – rimuovendo- le sacche troppo vaste purtroppo neoprimitive del pianeta- possono innestare punti di non ritorno biofili non soltanto nelle società teocratiche ed autoritarie arabe – tout court- ma per il Terzo o Quarto Mondo tutto complessivi.
Certo neosocurantismo dominante, certa mistificazione stessa dell'Onu, dell'Unione Europea, dei movimenti pacifisti e-o umanitari cosiddetti, un Occidente, nonostante, la Tecnoscienza a livello di hardware sociale dominante (ma il software è ancora ai livelli dei pallottolieri quasi….), la debolezza dell'America stesssa, per non parlare dell'Europa, delineano scenari globali privi di quel Senso del Futuro necessario per una svolta epocale, sempre annunciata, con il fatidico duemila, eppure soltanto virtuale.
La questione per Medio Oriente e Terrorismo islamico è naturalmente delicata, con lo stesso Iran ai limiti dell'espansione del conflitto globale. Tuttavia – oltre appunto a scenari "umanitari" nuovi e più efficaci possibili (vale a dire Superpiani Marshall ben più potenti delle strategie attualmente in atto) e ad azioni diplomatiche più evolute di quelle attuali è tempo – forse- di ricordare la storia della guerra fredda con l'ex Unione Sovietica e di come l'Occidente l'ha vinta.
Tale remember suggerisce considerazioni che soltanto con fenomeni di rimozione psicosociali profondi, appena accennati nelle righe precedenti, è possibile spiegare, non senza – dal punto di vista almeno scientifico culturale- altrettanto profonde inquietudini.
Per tutto il secondo novecento, all'indomani della sconfitta hitleriana, l'Occidente optando per la deterrenza nucleare contro l'Unione Sovietica- ha corso il rischio reale – non di gravissimi ma episodici e circoscritti attentati – come quelli ben noti del terrorismo islamico- a partire dalla strage israeliana alle Olimpiadi di Monaco, con il Black Hole poi di Ground Zero nel 2001- ma di un olocausto nucleare, se fosse successo destinato non solo alla fine della civiltà ma persino della specie umana su tutto il Pianeta.
La tanto discussa strategia della deterrenza nucleare e della politica atomica, sorta di motore perverso anche ma efficace per l'evoluzione tecnologica, ha alla fine sconfitto l'ex Impero Sovietico: pur con il rischio apocalittico molto concreto di cui prima.
Ebbene, oggi, l'Occidente non risolve la questione postmoderna dei Saraceni e del terrorismo islamico o dell'autoritarismo del mondo arabo, in quanto ha rinunciato, pur in un quadro di rischi incredibilmente inferiore e di disparità di potenza e superiorità strettamente militare, indiscutibile, a tale opzione e a tale superiorità!
Il rilancio della deterrenza nucleare, con una nuova filosofia occidentale militare per le aree belliche attuali del terrorismo islamico, prima o poi, se non si vuol rinviare il futuro di un altro secolo, soprattutto se si vogliono limitare le continue perdite di vite umane (e – nonostante le ipocrisie dei pacifisti cosiddetti- il maggior numero è dovuto ai frequenti attentati di Al Queda e dei Talebani e dei terroristi islamici). in Occidente, s'imporrà come nuovo Sbarco di Normandia decisivo.
Tale ritorno allo spirito vincente americano e occidentale della cosiddetta Guerra Fredda sarà più trasparente quando si comprenderà che il terrorismo islamico è il grande effetto- resistenza di quello choc del futuro pronosticato da futurologi come Alvin Toffler (ma molti altri) alla luce della nuova rivoluzione scientifica e cibernetica (Internet docet….).
I Kamikaze stessi islamici (bambini e donne coartate inclusi- ne sono la prova: evento sconosciuto nella storia anche delle guerre umane, ben diversi dal contesto contingente militare e raramente civile dei kamikaze storici nipponici. Nessuna guerra del Bene contro il Male: ma il terrorismo islamico è un fenomeno di necrofilia psicologica (per dirla con certa psicologia- ad esempio Erich Fromm).
In principio è l'Informazione, la Società dell'Informazione, prima ancora che la Divina Economia o l'Orrido Capitale, analisi ancora del…secolo scorso riduttive e fuorvianti. L'Occidente si svegli prima delle bombe nucleari (queste sì-altro che deterrenza) di certi nuovi Hitler persiani….
Come già ben comprese persino il vero pacifista Albert Einstein con il Progetto Manhattan!
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/08/la-scienza-e-lislam
Ulteriori indizi non tanto di una guerra gobale dell'Occidente contro il Terrorismo Islamico in odore di sconfitta, a Kabul come a Bagdhad, come certi media lasciano intendere (Obama almeno ha prontamente smentito), quanto di certa debolezza del Mondo Libero, incapace di rettificare certa stagnazione, dovuta ad un grave deficit strutturale dell'Occidente stesso.
Usando, categorie discutibili ma efficaci all'italiana, certa filosofia cattocomunista buonista cosmica…. sembra caratterizzare i fronti aperti in Iraq (anche dopo il semi-abbandono previsto americano), Afghanistan e anche in Medio Oriente, con la recente stessa ancora episodica ma puntualissima…. recrudescenza dell'infinito conflitto tra Israele e….. Palestina… (al di là dei nuovi ennesimi negoziati annunciati).
Lasciando perdere, certa cecità stessa del cosiddetto turbo capitalismo e dei Governi occidentali, incapaci di conciliare guerre umanitarie di liberazione globale con necessari e paralleli Piani Marshall, va da sé – come accennato- lo spreco a tutt'oggi di risorse umane, militari e civili, e tecnologiche in conflitti fondamentali per il futuro della libertà e della democrazia a livello planetario.
Il rischio non tanto di perdere le guerre, ma di risolvere poco e di favorire per l'Occidente una involuzione multietnica e filomusulmana regressive, in quanto portatrice tale contaminazione di valori regressivi, ostili ai valori universali dell'uomo che soltanto – rimuovendo- le sacche troppo vaste purtroppo neoprimitive del pianeta- possono innestare punti di non ritorno biofili non soltanto nelle società teocratiche ed autoritarie arabe – tout court- ma per il Terzo o Quarto Mondo tutto complessivi.
Certo neosocurantismo dominante, certa mistificazione stessa dell'Onu, dell'Unione Europea, dei movimenti pacifisti e-o umanitari cosiddetti, un Occidente, nonostante, la Tecnoscienza a livello di hardware sociale dominante (ma il software è ancora ai livelli dei pallottolieri quasi….), la debolezza dell'America stesssa, per non parlare dell'Europa, delineano scenari globali privi di quel Senso del Futuro necessario per una svolta epocale, sempre annunciata, con il fatidico duemila, eppure soltanto virtuale.
La questione per Medio Oriente e Terrorismo islamico è naturalmente delicata, con lo stesso Iran ai limiti dell'espansione del conflitto globale. Tuttavia – oltre appunto a scenari "umanitari" nuovi e più efficaci possibili (vale a dire Superpiani Marshall ben più potenti delle strategie attualmente in atto) e ad azioni diplomatiche più evolute di quelle attuali è tempo – forse- di ricordare la storia della guerra fredda con l'ex Unione Sovietica e di come l'Occidente l'ha vinta.
Tale remember suggerisce considerazioni che soltanto con fenomeni di rimozione psicosociali profondi, appena accennati nelle righe precedenti, è possibile spiegare, non senza – dal punto di vista almeno scientifico culturale- altrettanto profonde inquietudini.
Per tutto il secondo novecento, all'indomani della sconfitta hitleriana, l'Occidente optando per la deterrenza nucleare contro l'Unione Sovietica- ha corso il rischio reale – non di gravissimi ma episodici e circoscritti attentati – come quelli ben noti del terrorismo islamico- a partire dalla strage israeliana alle Olimpiadi di Monaco, con il Black Hole poi di Ground Zero nel 2001- ma di un olocausto nucleare, se fosse successo destinato non solo alla fine della civiltà ma persino della specie umana su tutto il Pianeta.
La tanto discussa strategia della deterrenza nucleare e della politica atomica, sorta di motore perverso anche ma efficace per l'evoluzione tecnologica, ha alla fine sconfitto l'ex Impero Sovietico: pur con il rischio apocalittico molto concreto di cui prima.
Ebbene, oggi, l'Occidente non risolve la questione postmoderna dei Saraceni e del terrorismo islamico o dell'autoritarismo del mondo arabo, in quanto ha rinunciato, pur in un quadro di rischi incredibilmente inferiore e di disparità di potenza e superiorità strettamente militare, indiscutibile, a tale opzione e a tale superiorità!
Il rilancio della deterrenza nucleare, con una nuova filosofia occidentale militare per le aree belliche attuali del terrorismo islamico, prima o poi, se non si vuol rinviare il futuro di un altro secolo, soprattutto se si vogliono limitare le continue perdite di vite umane (e – nonostante le ipocrisie dei pacifisti cosiddetti- il maggior numero è dovuto ai frequenti attentati di Al Queda e dei Talebani e dei terroristi islamici). in Occidente, s'imporrà come nuovo Sbarco di Normandia decisivo.
Tale ritorno allo spirito vincente americano e occidentale della cosiddetta Guerra Fredda sarà più trasparente quando si comprenderà che il terrorismo islamico è il grande effetto- resistenza di quello choc del futuro pronosticato da futurologi come Alvin Toffler (ma molti altri) alla luce della nuova rivoluzione scientifica e cibernetica (Internet docet….).
I Kamikaze stessi islamici (bambini e donne coartate inclusi- ne sono la prova: evento sconosciuto nella storia anche delle guerre umane, ben diversi dal contesto contingente militare e raramente civile dei kamikaze storici nipponici. Nessuna guerra del Bene contro il Male: ma il terrorismo islamico è un fenomeno di necrofilia psicologica (per dirla con certa psicologia- ad esempio Erich Fromm).
In principio è l'Informazione, la Società dell'Informazione, prima ancora che la Divina Economia o l'Orrido Capitale, analisi ancora del…secolo scorso riduttive e fuorvianti. L'Occidente si svegli prima delle bombe nucleari (queste sì-altro che deterrenza) di certi nuovi Hitler persiani….
Come già ben comprese persino il vero pacifista Albert Einstein con il Progetto Manhattan!
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/08/la-scienza-e-lislam