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Non è stato facile mantenere anche quest’anno la rassegna e, soprattutto, ai livelli di pubblico che solitamente raggiunge. Per “Ferrara Sotto le Stelle” si può ben parlare di successo, in parte dovuto al ritorno nella originaria location di piazza Castello alla quale nel 2012 il terremoto ha costretto a rinunciare, con spostamento dei concerti al Motovelodromo.
Un bilancio della manifestazione a “bocce ferme” lo ha compiuto Roberto Roversi, per tutti “Bobo”, presidente dell’associazione che organizza l’evento.
La rassegna è tornata in Castello dopo l’esilio forzato del 2012… com’è andata? E il motovelodromo potrà essere ancora utilizzato in futuro per concerti “speciali”?
“Mi sembra che piazza Castello si sia confermata una location ideale per il Festival, almeno a giudicare dal feedback del pubblico, da una parte, e degli artisti e dei promoter, dall’altra. La suggestione del contesto architettonico credo apporti un innegabile valore aggiunto allo show; l’unico limite è rappresentato dalla capienza, che ha impedito alle due date che sono andate sold out con largo anticipo di ospitare almeno 2-3000 spettatori in più. L’esperienza dello scorso anno al velodromo, per quanto maturata in una situazione di assoluta emergenza, è stata un test importante per sondare uno spazio che può essere allestito in modo tale da poter ospitare un pubblico molto più ampio. Quindi è un’opzione che andrà tenuta in considerazione per il futuro”.
Quali sono stati i numeri della rassegna in termini di pubblico, sbigliettamento e costi generali (entrate-uscite)?
“Le presenze sono state 16.200. E’ un calcolo semplice, dal momento che tutti i concerti erano a pagamento e quindi non è necessario fare “stime”, ma semplicemente sommare i biglietti venduti.
La movimentazione complessiva del festival si aggira intorno ai 600.000 euro, stime più precise saranno possibili solo tra qualche settimana, quando saranno disponibili gli importi relativi soprattutto ai consumi di energia e ad altre forniture di cui ci siamo serviti.
Oltre ai costi consueti, in questa edizione abbiamo dovuto affrontare alcune spese supplementari. In primo luogo, per il personale di sicurezza, a vigilanza del ponteggio costruito per i lavori post-sisma sul lato della Ragioneria del Comune. Inoltre, per esigenze sceniche, è stato necessario allestire un palco di dimensioni maggiori, per potere ospitare produzioni di particolare complessità. In questo senso ha inciso inoltre la durata dell’allestimento, che ha comunque permesso l’utilizzo gratuito della struttura anche per il concerto della Pfm da parte della Lega Disabili Nazionale e il Saggio annuale della Scuola di Musica Moderna diretta da Roberto Formignani”.
Molti grandi festival in Italia hanno avuto difficoltà fino a dover rinunciare alla stagione 2013; come ha fatto invece Ferrara Sotto le Stelle a garantire la continuità?
“In effetti l’estate live italiana è stata funestata da rinunce, rinvii, anni sabbatici e annullamenti di alcuni tra i principali festival italiani, dall’Heineken Jamming Festival a Independent Days a Rock in IdRho, solo per ricordarne alcuni.... cont.