Particelle minuscole, in grado di rigenerare le ossa del nostro organismo «guidando» l’attività delle cellule: sono le nanoparticelle magnetiche di idrossiapatiteallo studio nei laboratori dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici del CNR in collaborazione con Finceramica e in un futuro non molto lontano potranno garantire impianti ossei migliori.
NANOPARTICELLE – Anna Tampieri, responsabile di ricerca in Bioceramics e Bio-hybrid Composites all’ISTEC-CNR e Senior Affiliated Member Methodist Hospital Research Institute di Houston, spiega: «Queste nanoparticelle, che sono oggetto di un brevetto, sono bioattive e biomimetiche: in pratica mimano la componente ossea dei tessuti umani e sono del tutto sicure e perfettamente tollerate perché l’organismo le riconosce come proprie, avendo la stessa composizione chimica dell’osso. La novità rispetto al passato è l’introduzione di un “messaggio superparamagnetico” in queste nanoparticelle: significa che sono “orientabili” attraverso la semplice applicazione di un debole campo magnetico esterno, per guidarle dove serve e attivarle come vogliamo». L’idrossiapatite di cui sono fatte le nanoparticelle è il principale costituente minerale del tessuto osseo; perfettamente biocompatibile, nella “nuova versione” messa a punto dai ricercatori italiani ha la capacità di rispondere ai campi magnetici esterni e questo consente di attivare l’impianto osseo e controllarlo, ad esempio stimolando un’azione o un’adesione delle cellule più rapida. «Il vantaggio è notevole, perché oggi possiamo mettere a punto l’impianto per la rigenerazione ossea più perfetto che si possa immaginare ma poi, nel tempo, inevitabilmente andrà incontro a un “rallentamento” nella formazione di osso – spiega Tampieri –. Con un “messaggio di stimolo attivato da remoto” veicolato dal campo magnetico, invece, possiamo assicurare la rigenerazione completa in tempi brevi».... C
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