Progetto Referendario per l'abolizione della legge proibizionista Fini-Giovanardi

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Dal 22 ottobre patirà su tutto il territorio nazionale il progetto referendario per l'abolizione della legge proibizionista sull'uso delle sostanze stupefacenti, in odore di incostituzionalità fra l'altro, nota come Fini-Giovanardi (due belle personcine). Il progetto referendario è nato grazie alla volontà dei componenti della associazione no profit  FreeWeed Board, rappresentata da Stefano Auditore Jessica Casani e Luigi Lo Conte. Motore principale che da forza a questo progetto è l'utilizzo della rete, infatti troverete tutte le informazioni necessarie visitando il sito ufficiale che è http://www.freeweed.it/ ma potrete partecipare attivamente su Facebook, che ne ha consentito la rapida fra gli utenti del noto social network raggiungendo in poco tempo più di 47.000 utenti su 
https://www.facebook.com/groups/progettofreeweed/ ed un centinaio di referenti comunali spalmati per tutta la penisola. Ovviamente chi scrive ha aderito al progetto come referente per Ferrara con una pagina dedicata appositamente https://www.facebook.com/FreeweedFerrara. Quindi si parte con un progetto assai svincolato dalle vecchie logiche di partito, sfruttando sopratutto la capacità di diffusione degli attuali social network. Ma perché un referendumun referendum che sia il primo passo verso la legalizzazione  dell'uso della Cannabis o Marijuana che dir si voglia? Magari per poter tornare a come la chiamavano una volta i nostri vecchi contadini, semplicemente Canapa. Nel sito sopra citato troverete molto materiale informativo come ad esempio i mille utilizzi ai quali si presta la coltivazione della Canapa che va dall'uso industriale come tessuti, colle, corde, combustibile, carrozzerie per auto; all'uso terapeutico come cura contro il glaucoma, anti epilettico,anti asmatico, antidepressivo o l'uso in agricoltura, come fertilizzante naturale del terreno e diserbante ecc ecc. Per ultimo, ma grazie al proibizionismo è l'unico utilizzo rimasto, l'utilizzo ludico della pianta. Il proibizionismo che ha impedito la coltivazione legale della Canapa ha creato molti danni economici. Dal mercato ufficiale ha eliminato un fastidioso e competitivo concorrente, per quanto riguarda la carta, i derivati del petrolio, la farmaceutica ecc; dall'altra ha letterariamente regalato alla malavita organizzata (che da noi chiamasi Mafia, Camorra, Ndrangheta) l'uso monopolistico di tutte le sostanze stupefacenti vietate. Gli effetti devastanti sono sotto gli occhi di tutti. Il fine di questa legge e di tutte le leggi proibizioniste che l'anno preceduta è stato proprio questo, da una parte eliminare un prodotto concorrente dal mercato ufficiale e dall'altra arricchire spaventosamente le organizzazioni malavitose.
 Ma se la Cannabis è considerata una droga perché legalizzarla? Semplice, perché non è una droga, ma per il mercato, anzi, per l'ipermercato della droga rappresenta il famoso quanto indispensabile prodotto "civetta" presente in tutti i gli ipermercati. Un prodotto di largo consumo se svenduto a prezzi molto bassi in un ipermercato attrae i consumatori che una volta dentro riempiranno comunque il carrello di altri e più costosi articoli e questo vale pure per il rapporto che ha la marijuana all'interno del mercato illegale della droga, per acquistarla (perché la coltivazione è comunque vietata) occorre rivolgersi ad uno spacciatore che rappresenta il famoso ipermercato, ma illegale in questo caso, e una volta contattato questi ti offrirà una gamma infinita di prodotti "assai più efficaci" come cocaina, eroina ecc ecc. 
i vantaggi della legalizzazione, ormai acclarati da esperienze in atto in altri Stati, sono: riduzione della micro criminalità, maggiori entrate per lo Stato tramite (in Italia è inevitabile) una adeguata tassazione sull'uso ludico della Canapa, nuova ed interessante occupazione derivante da un nuovo utilizzo della pianta nei settori industriali, riduzione dei costi derivanti dall'inutile repressione e processi penali e maggiore difficoltà da parte delle organizzazioni malavitose per lo spaccio delle droghe. 
In definitiva, l'obiettivo di questo Referendum è quello di rendere giustizia ad una pianta utile in tutti i campi e che nulla ha a che vedere con le famose droghe, rendendo il nostro Paese un po' più civile. Molto altro si potrebbe aggiungere a favore di questa iniziativa e non mi resta che invitarvi ad iscrivervi a questa utile e civile campagna referendaria cliccando, per quanto riguarda Ferrara qui  https://www.facebook.com/FreeweedFerrara
 
slener mario referente Freeweed Ferrara