Letteratura contemporanea: Franco Mari "L'amante del Governatore" by E. Diedo

 

 

 

L' amante del governatore

 

Franco Mari

 

L’amantedel Governatore

 

Incopertina rielaborazione dell’immagine tratta dal sito www.4ever.eu

 

EsteEdition, Ferrara, 2013, pp. 200, € 15,00


Conquesto bellissimo terzo romanzo, Franco Mari, demarca il passaggio adun’acquisita ottimale maturità scrittoria, anche più propriamentelinguistica. Osservazione evidente e comparazione immancabile dopo lalettura, puntualmente avvenuta a suo tempo, de LaGilda.Altro romanzo, quello della Gilda, intenso, non privo d’una suaintrinseca bellezza narrativa. Ma L’amantedel Governatore stasu un piano nettamente più elevato, per completezza nonché percoerenza narrativa. Non per niente, a fine opera, nei ringraziamenti,l’autore menziona in particolare cinque intime persone, di fattocollaboratrici nella stesura. È proprio vero che “l’unione fa laforza”!

Credoanche che un esito letterario così delizioso dipenda almeno da unaltro duplice fattore, altrettanto palese: la famigliarità deltempo-luogo ma soprattutto dei personaggi, nella mente di FrancoMari.

Primo,per il fatto che la trama, storicamente datata negli anni 1934-’40,cioè nell’immediato periodo prebellico del secondo conflittomondiale, riguarda personaggi (almeno due tra i principaliprotagonisti: il capitano Paride Pasini ed il governatore dellaTripolitania, Cirenaica e Fezzan, Italo Balbo) in qualche modo noti,se non arcinoti, all’autore, nativo a pochi passi dal paese di loroorigine. Parlo in special modo del Pasini, e di Balbo. Tutti, autoreincluso, ferraresi. Chi di Quartesana (Balbo); chi di Portomaggiore(Pasini e lo stesso Mari).

E,secondo, perché la tragica vicenda di Italo Balbo (il suoabbattimento avvenuto dalla contraerea a Tobruk – nemica, secondoMari, ma verosimilmente amica, in quanto frutto d’un presuntocomplotto ordito probabilmente dallo stesso Mussolini) è sempre vivanella memoria dei Ferraresi, e non può non esserlo nel nostroautore. Ragione per cui la parte d’invenzione inserita nella tramatrova, anch’essa, una sua consolidata validità, non troppodissimile dalla realtà, da dare in convincente ed avvincente pastoal lettore.

Nell’organizzazionedella fiction narrativa il Governatore Italo Balbo, che è veramenteun Eroe (lo è di fatto nella Storia e nel romanzo), è però uneroe-protagonista molto poco presente. Quasi un fantasma. Egli apparedi sfuggita, all’inizio; e poi, nel filo del narrato, solamente neiriferimenti del Pasini alla favorita, amante del Governatore. Anchequesta, di conseguenza, solo ipoteticamente concubina. E, seppure, idue amanti non consumeranno mai il loro carnale atto amoroso,l’amante, bellissima berbera, poco più che adolescente, Salima, nerimarrà in ogni caso appassionatamente legata e soprattutto, permotivi più etnici che civici, segnata nella vita privata.

Illuogo d’ambientazione del romanzo, l’oasi di Giarabub, in Libia,nella sua analoga verisimiglianza purtuttavia aiuta l’intreccio adassumere discreto valore fiabesco, abbellendone le pagine. Sottoquesto aspetto bisogna fare particolari complimenti allo scrittore.Tra le molteplici note del narrare, non solo la descrizione dei postima probabilmente ancora di più dei momenti caratterizzanti leemozioni più vive della protagonista al femminile, Salima, èindorata di fulgidezza e di fiabesche metafore.

Inoltre,sempre dal lato prettamente sentimentale, emergono veri e proprivalori umani. Universalmente umani!

Inprimisl’amore, autentici dardi di Cupido sia per il Governatore sia perSalima. Lovestoryche origina dalle lontane, ataviche percezioni dei sensi, che sannorecepire quell’attimo altrimenti fuggente, capace d’offrirecomune occasione d’incontro e d’innamoramento.

Nonultima l’amicizia tra Salima e Paride. Ognuno con la propriaesclusiva consapevolezza d’appartenenza ad altri valori o ad altrepersone, riescono comunque, nella loro accomodante reciproca vicenda,a scrivere pagine d’alta, poetica moralità.

Mentre,in parallelo, si staglia l’enorme figura, quella della non piùgiovane Ghada, ex prostituta berbera, istitutrice, insieme alcapitano Pasini, della futura (d’un futuro, come si disse, maicompiuto) amante del Governatore. Donna vissuta ma chedell’esperienza ne ha fatto incomparabile tesoro. E tale sua dotenon esita a metterla a disposizione del prossimo. Soprattutto infunzione dell’apprendimento di Salima, per lei come quella figliamai avuta ma che avrebbe fortemente voluto avere.


EmilioDiedo - emiliodiedo@libero.it


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