Paleopolitica: Il Cavaliere ineleggibile come Giuseppe Mazzini?

 Anche il patriota Giuseppe Mazzini ebbe a che fare  il problema dell'ineleggibilità. La sua disavventura cominciò quando il collegio di Messina elesse Mazzini deputato nel febbraio del 1866. Il pensatore e patriota di fede repubblicana viveva a Londra e sul suo capo pendeva una condanna a morte emessa per i falliti moti genovesi del 1857. Nonostante l'autorevole sostegno alla sua eleggibilità da parte di nomi illustri dell'epoca e della stessa pubblica opinione, la Camera si espresse a larga maggioranza contro la convalida della sua elezione, suscitando la piccata reazione dell'elettorato messinese, che in ogni caso rielessero Mazzini nel mese di maggio alla carica parlamentare, se pur con un minor suffragio, a causa delle polemiche accese della circostanza. La Camera dovette prendere atto della volontà popolare e ne ratificò l'elezione, anche in concomitanza di una sopravvenuta amnistia. Mazzini, peraltro, da fervente repubblicano, non mise mai piede alla Camera, che allora aveva sede ancora a Firenze, rifiutando la sola ipotesi di sedere in un consesso parlamentare monarchico e di prestarvi giuramento. Così va ancora il mondo?
Casalino Pierluigi, 29.06.2013