Post-terremoto nel ferrarese 5: Convivere con il terremoto...

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Ferrara città ha risposto in modo appropriato globalmente all'emergenza terremoto. Emergenza in città (soprattutto sia urbanistica su  case e aziende private che - importante ma francamente almeno in certo senso umano- facilmente intuibile- secondario sul piano storico-culturale) con una rapida azione ed efficace azione concreta ed in progress naturalmente.  Nessun danno nonostante scosse potenzialmente o certamente Aggressive alle persone, ai ferraresi.  Buona se non ottima anche la gestione di siituazioni a rischio, scuole eccetera.

Forse una eccessiva foga (anche se comprensibile) di ritorno alla normalità e  una incompleta informazione seria sulle cause del terremoto: certe info -tra le più attendibili- di esperti geologi in alcuni siti specifici -ad esempio  INGV (Istituto Nazionale Geologia... Vulcanologia) e - direttamente collegato-  Meteo web- andavano costantemente e andrebbero rilanciate dalla stampa ufficiale ferrarese e dalle testate on line del Comune di Ferrara: vere e proprie finestre monitor e info, non solo episodicamente.

Va da se: l'emergenza non è affatto conclusa, anzi: secondo gli esperti- se Ferrara cttà può restare relativamente quieta (ma la tensione quotidiana e soprattutto notturna è un punto di non ritorno ben e purtroppo tangibile) rispetto a zone ben note dell'Emilia, il cosiddetto sciame sismico - sia per dati scientifici nuovi e in divenire, sia storico attendibili (il terremoto del XVI secolo a Ferrara città...) rischia di durare diversi mesi, se non persino un anno...  Con di tanto in tanto anche scosse potenti e ben percepibili di notevole entità anche se leggermente inferiori alle superscosse del 20  del 29 maggio scorsi.

Quindi:  da un lato certa priorità della sicurezza è persino ovvia- con sia una azione programmatica e sistematica di verifica e messa in sicurezza rispetto al nuovo quadro geologico della città (ben scientficamente ormai documentato dagli scienziati) della città ubanistica in senso globale e totale, privata, pubblica, aziendale, industriale e storico.culturale, adattando le strutture alle nuove e più complesse regole di sicurezza sismica (con anche la comunicazione prossimo ventura e rapida e trasparente di un certo piano sia di prevenzione che anche di evacuazione al limite,  ragionando come esige la realtà inedita da scienziati e (francamente) non da politici (tutte le aree sia ben chiaro).

Dall'altro alcuni suggerimenti psicologici sono fondamentali per assimilare la nuova realtà stessa quotidiana che esige in poche crude parole di convivere ancora a lungo con il terremoto anche se in scenari cognitivi, in tal senso, di natura appunto psicologici, leggi panico e comunque ansia assai realistica.

Già questa percezione, inedita in un territorio-anche Ferrara- sino al 20 maggio addirittura aliena sul rischio sismico, in quanto ben realistica, indica altro segno positivo terapeutico. Vale a dire nessuna paranoia o allarmismo o autoallarmismo, ma una già reazione concreta e normalissima verso un pericolo reale... possibile.

Accanto a vademecum cosidddetti  ad hoc personali ben comunicati dagli esperti- nelle singole capsule abitative e alla Prevenzione pubblica (e indirettamente privata) come soluzione anche psicologica non solo biologica e vitale... oltre a quanto sopra sull'ansia (e già funziona anche in città un pronto soccorso psicologico pubblico) riletta come campanello giusto d'allarme e relativizzato in tal senso, una sorta di sismografo personal, molte altre considerazioni possono essere utili.

Ne elenchiamo solo alcune:

1. Il rischio di sismi distruttivi e incontrollabili a Ferrara città equivale quasi a zero, dove il quasi equivale ad un meteorite che colpisca direttamente la città.

2. Per diversi  mesi invece sono possibili ancora alcune scosse di forte intensità (quasi come le prime choc!)

3. In tal senso - mixando ragionevomente i dati degli esperti 2- e 1: convivere con ...il terremoto significa immaginarlo quasi come un temporale speciale che a volte fa molta paura ma che- a Ferrara- non farà danni particolari- e che quindi- come per certi temporali- accade  e poi passa.

4. In Giappone scosse di magnitudo anche molto più alta (anche 9!) di quelle del ferrarese non fanno nè danni nè uccidono le persone- le tecnologie necessarie non esigono pubblicamente, privatamente e aziendalmente cifre proibitive. I ferraresi esigano questa trasparenza e azione preventiva e  rettificativa e restauratrice attualmente senza se e senza ma: è un diritto non solo pubblico e tecnologico ma umano. Quindi appare fondamentale un certo monitoraggio popolare e della comuntià civile ferrarese: si comprenda che è pù importante per il futuro e anzi--- dal 20 maggio- di qualsivoglia altra priorità anche se oggettivamente importanti (leggi economia, cultura, edifici storici, turismo e interessi strettamente politici). Le autorità ferraresi esigano dal governo centrale il massimo (non il minimo come pare si paventi) sostegno economico. 

5.  Se in Giappone- le città antisismiche in quanto ..tali- quasi i terremoti sono appunto percepiti come quasi un diverso tipo di temporali, ad esempio a San Francisco, sulla faglia attiva più nota del mondo, dove il Big One non è una previsione  ma una ipotesi scientifica lacunosa soltanto sulla data precisa, i suoi abitanti (e si tratta  di una metropoli) si preoccupano se non avvertono giornalmente alcune scosse relativamente minori! Come ben informati fin dalle scuole elementari cosiddette, l'assenza prolungata di tale attesa, beh, significa rischio del celebre Big One... 

Convivere con il terremoto- informandosi anche nei siti ad hoc scientifici a livello soggettivo e naturalmente  facendo informazione fin dalle elementari con una il più presto possibile educazione informazione sul terremoto pubblica o associativa eccetera- è - non facile a Ferrara- ma semplicemente possibile e ad un certo punto certamente naturale.

*INFO SCIENTIFICHE ad esempio  NEL SEGUENTE SITO WEB

direttamente collegato con INGV  Istituto Nazionale Geofisica Vulcanologia

http://www.meteoweb.eu