Avanguardia e Contemporaneo: Antonio Saccoccio e Vittorio Sgarbi

L’arte (non solo contemporanea) è una truffa:

Vittorio Sgarbi ha ragione ma anche torto

Domenica sera (27 maggio 2012) Vittorio Sgarbi è intervenuto a conclusione della IX rassegna di “Libri da scoprire”, fiera dell’editoria di Latina, per presentare il suo ultimo libro L’arte è contemporanea. Sgarbi è sicuramente un abilissimo oratore, parla con sicurezza e dosando abilmente gli artifici retorici. Non annoia di certo, quindi lo si ascolta con un certo interesse, anche se a tratti può infastidire il suo parlare costantemente ex cathedra. Quando però si passa all’analisi degli argomenti che propone, allora occorre fare dei distinguo. Sgarbi ha senza dubbio delle ragioni. Ma ha anche almeno un grande torto.

Il critico ferrarese comincia affermando che i bronzi di Riace sono “contemporanei” per il semplice fatto che esistono ancora oggi. Sono stati riscoperti da qualche decennio e da quel momento rivivono nella contemporaneità. Quindi sono contemporanei perché presenti in questo momento nel mondo. Nulla da dire in linea generale: non c’è dubbio che un’opera antica sopravvissuta fino ai nostri giorni, come sono i bronzi di Riace, per il solo fatto di poter essere ancora osservata risulta presente nelle nostre vite. Quindi, accettando anche la forzatura concettuale, possiamo affermare che quell’arte è “contemporanea”. Ora, a parte il fatto che la categoria “arte” così come noi la concepiamo oggi nell’antichità non esisteva neppure (e che quindi non ha senso prendere statue prodotte nel V secolo a.C. e associarvi i termini “arte” e “contemporanea”), resta da chiarire un altro punto fondamentale: in che modo sono a noi contemporanei quei bronzi? Certo, non allo stesso modo in cui è contemporaneo, ad esempio, un film di Tarantino. I bronzi di Riace possono ancora parlarci in due modi: posso dirci qualcosa del mondo che li ha prodotti 2500 anni fa, e posso dirci qualcosa dell’uomo in quanto uomo, che presenta caratteristiche che possono anche essere simili a distanza di così tanto tempo.... C
 
LIBERI DALLA FORMA  *A. Saccoccio