Post-terremoto nel ferrarese... Correva l'anno 1993....

 

La sismicità della zona di Ferrara era nota già da tempo, circa dal 1993, quando il 12 febbraio si tenne un convegno dal titolo Ferrara e i terremoti, organizzato dall’Associazione dei Geologi della provincia e dal presidente stesso Antonio Mucchi. A quanto si apprende dai dati del convegno, riportato all’attenzione pubblica, su un articolo de L’Espresso, solo nelle ultime ore, “la zona di Ferrara è tutt’altro che priva di rischi, diverse scosse distruttive sono già avvenute in passato e da un’analisi di tutti i dati si evince che la possibilità di un evento sismico di grossa portata non era del tutto remota”.

 

Un allarme che era stato lanciato da due geologi in occasione del convegno del 1993 e che, finora, non era stato ascoltato. Una riunione importante a cui nessuno diede peso che avrebbe previsto e forse prevenire meno danni per quanto sta succedendo in questo periodo.

Nella dimostrazione della loro tesi, i geologi presero come riferimento i terremoti distruttivi che, in passato, avevano devastato la zona dell’Emiliano, come il terremoto del 1570 quando il principale epicentro fu la stessa città di Ferrara, scossa che raggiunse il nono grado di magnitudo. Alle 19 del 17 novembre 1570 –si legge nei documenti della relazione di Ferioli – si verificò il culmine di un periodo sismico preceduto da altre grosse scosse e che terminò solo alla fine del 1574”.

l’evento catastrofico del 1570 non era stato l’unico che si sarebbe verificato nelle vicinanze di Ferrara, in passato. Un altro violento sisma si era verificato ad Argenta successivamente a quello del 1570, ovvero nel 1624 e un altro, ancora, si era verificato poco prima, ovvero nel 1561. Terremoti catastrofici che raggiunsero, rispettivamente, il settimo e il nono grado della scala Mercalli. È stato cosi dimostrato che la zona è stata storicamente teatro di importanti e gravissimi eventi sismici che seppur risalenti a secoli fa, non avrebbero esaurito del tutto l‘energia sprigionata durante i terremoti. Anche i geologi erano consapevoli del fatto che l’energia accumulata in un lungo periodo di tempo e mai rilasciata si sarebbe potuta liberare in uno o pochi eventi sismici di grande magnitudo, quindi con molte probabilità, pericolosi.

L’obiettivo del convegno profetico era quello di modificare la zona di Ferrara che allora veniva classificata come a basso rischio sismico, sia alla luce della sua conformazione geologica sia per i terremoti distruttivi avvenuti in passato”.
Tuttavia prendersela con il terremoto o con la natura non aiuta a risolvere il problema, bensì a portarlo nuovamente sottoterra. Il vero danno, infatti, è costituito dai palazzi, gli edifici e tutte le architetture delle città. Realizzare delle costruzioni che siano a prova di terremoto, come succede in Giappone dove scosse di questo genere sono all’ordine del giorno, potrebbero aiutare a prevenire tanti danni.

Ecco la relazione integrale proposta durante il convegno Ferrara e i terremoti, del 1993

http://attualita.tuttogratis.it/cronaca/il-terremoto-era-stato-previsto-nel-1993-ma-non-interesso-a-nessuno/P163275/