I Paesi firmatari della Convenzione Onu sulla diversità biologica (Cop10), 193 in tutto, hanno dato il via ai lavori alla decima conferenza, organizzata a Nagoya, nel Giappone centrale, per provare a superare lo stallo dei negoziati tra paesi ricchi e poveri, con attenzione particolare ai target internazionali da adottare in futuro e all'uso delle risorse genetiche. Fino al 29 ottobre, i circa 8mila delegati saranno chiamati a trovare misure concrete di fronte "al raggiungimento del puntodi non ritorno per la biodiversità", ha detto nella cerimonia d'apertura il ministro dell'Ambiente nipponico, Ryu Matsumoto. Nel 2002, a Johannesburg, il summit sullo sviluppo durevole si prefiggeva "la riduzione significativa del ritmo di perdita della diversità biologica entro il 2010" agendo contro la deforestazione, l'inquinamento (global warming in testa) e losfruttamento senza freno delle risorse ittiche....