André Glucksmann: l'eretico

IL GIORNALE NUOVO LIBRO PER IL RIBELLE contro la Sinistra dogmatica

È rimasto l’enfant terrible della filosofia che è sempre stato. Uno convinto che non c’è conoscenza se non si fanno cozzare le idee le une contro le altre, e che non abbia senso stare sempre dalla stessa parte. E anche ora a settantadue anni suonati André Glucksmann, quando ti punta addosso quei suoi occhi azzurri azzurri che fanno capolino da un caschetto irriverente, mantiene l’espressione un po’ beffarda, ma mai saccente, di chi difficilmente te la farà passare liscia, intellettualmente parlando. Infatti quando lo incontri al Grand Hotel et de Milan, dove è venuto per presentare il suo nuovo libro Le due strade della filosofia (Spirali, pagg. 246, euro 20) ha l’aria svagata e docile. Ma è un inganno che si svela non appena lo si porta sul terreno del pensare, attività che per lui comporta sempre dare delle belle testate alla realtà.
Nel suo nuovo libro lei torna a Socrate e lo usa per prendere di petto ogni forma di pensiero ideologico. Ma la filosofia del XXI secolo ha bisogno di tornare a Socrate?
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