Festa del libro ebraico anteprima

berlusconi2.jpgDA ESTENSE COM
 
Dal 17 al 21 aprile, intorno a quella che sarà la più completa libreria ebraica italiana, Ferrara propone la prima “Festa del libro ebraico in Italia”. Epicentro della manifestazione l’ex Convento di San Paolo, ma iniziative e itinerari coinvolgeranno tutto il cuore storico della città estense.
A promuoverla è il MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, un’istituzione operante a Ferrara dal 2008, che ha tra i suoi scopi quello di far conoscere la cultura dell’ebraismo italiano e di organizzare manifestazioni attinenti a questo tema.
Questa mattina avverrà la presentazione alla stampa e alla città dell’evento, esattamente nella cornice di Palazzo Municipale, nella sala degli Arazzi.
Interverranno: Riccardo Calimani – Presidente MEIS, Nicola Zanardi – Presidente di Ferrara Fiere e Congressi, Tiziano Tagliani – Sindaco di Ferrara e Marcella Zappaterra – Presidente della Provincia di Ferrara.
Interverranno inoltre: Michele Sacerdoti – Presidente della Comunità Ebraica di Ferrara e Piero Stefani – Direttore Scientifico MEIS.

“In questa prima edizione della Festa del libro ebraico in Italia si vuole trasmettere l’importanza di un Museo, che pur in fase di costruzione, ha già l’obiettivo di porsi come un laboratorio culturale dinamico”, sottolinea il Presidente del MEIS, Riccardo Calimani.
La manifestazione, dedicata al rapporto speciale che gli ebrei hanno con i libri, sarà caratterizzata da molteplici iniziative: concerti, tavole rotonde con illustri partecipanti, incontri con decine di autori di opere, le più varie e di respiro internazionale, dedicate alla storia, alla tradizione e alle testimonianze ebraiche”.
Alla prima “Festa del libro ebraico in Italia” hanno concesso il proprio patrocinio il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Provincia e il Comune di Ferrara e l’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia, con il supporto organizzativo di Ferrara Fiere.

Un dato è certo: sul mercato librario vi è una presenza senza precedenti di testi di autori ebrei o dedicati all’ebraismo: il tema da argomento di nicchia si è trasformato in una presenza costante e molto diffusa. Né si tratta più solo dei grandi scrittori e intellettuali senza i quali la cultura del Novecento resterebbe incomprensibile: Freud, Kafka, Einstein, Joseph Roth, Buber, Singer, Primo Levi, e molti altri. Sono ormai imprescindibili anche nomi di autori viventi: Wiesel, Gordimer, Oz, Yehoshua, Grossman, Safran Foer, per citarne solo alcuni, ma gli esempi sarebbero innumerevoli. “Indubbiamente”, afferma ancora Calimani, egli stesso scrittore e storico, “si tratta di un fenomeno che merita di essere messo a tema”.
 
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