PDL Ferrara Il Leader Balboni lancia i giovani

Leonardo-Rosa-e-Luca-Cimarelli1-400x286.jpgda Estense Com

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Dalle parole di Balboni emerge un clima in qualche modo sereno, che lascia spazio a un tentativo di riconciliazione rispetto alle recenti rivalità interne al partito. “Un pensiero per Dragotto? Ho scritto una lettera – fa sapere – a tutti i dirigenti in cui lo ringrazio per il grande impegno profuso in questi anni. Mi auguro sinceramente che non molli e che possa svolgere il ruolo di leader dell’opposizione in consiglio comunale. Ma ringrazio anche Pancaldi per aver interpretato il non facile ruolo di candidato di “servizio” in quella che era sostanzialmente una competizione a due”.

Ora la necessità è quella di guardare al futuro e il senatore comincia a tracciare le prime strategie post elezioni. “Nella nostra provincia il centrosinistra non ha più la maggioranza assoluta – è la sua analisi -, un dato già emerso nel corso delle amministrative dell’anno scorso. Governiamo già in tanti comuni dove siamo già forza di maggioranza e possiamo incrementare le nostre amministrazioni a Comacchio, a questo giro, e in diversi dei sette comuni dove si voterà il prossimo anno. Credo che siamo maturi per diventare forza di governo anche in Comune e Provincia di Ferrara. Ma per farlo – spiega il coordinatore provinciale – occorre andare oltre il Pdl. Innanzitutto rafforzando l’alleanza con la Lega che è un alleato leale e con cui c’è sempre stata una competizione virtuosa limitata alla raccolta dei consensi. Ma questo non basta. Per vincere alle amministrative a Ferrara è  necessario individuare dei candidati esterni all’orbita dei partiti, che provengano cioè dalla società civile o dalle liste civiche. Un esempio? Lo stesso Giulio Barbieri se non si è stancato della politica. O Alex De Anna che è bravo e giovane”.

Rimanendo in tema di nuove generazioni il ragionamento di Balboni non può non sfociare nella guida futura del Pdl ferrarese che dovrà essere scelta dal congresso in programma nella primavera 2011, giusto tra un anno. Si parte da una certezza: “Io non mi candiderò – la sentenza secca di Balboni – ci sono molti giovani in grado di prendere in mano il partito e portarlo lontano, da Pancaldi a Toselli, a Dana. Cimarelli? Non nascondo sia il mio “prediletto”, in ogni caso la scelta la faranno gli iscritti all’interno del congresso che eleggerà anche il vice coordinatore e tutto il coordinamento provinciale, organi molto importanti secondo il nostro statuto. In ogni caso chiunque potrà candidarsi, rispettando le regole e i principi cardine che nel nostro partito che sono molto chiari: democrazia, pluralismo e meritocrazia. Se tiferò per qualcuno? Certamente sì, per quello che avrà in mente il miglior progetto politico. L’ho sempre fatto perché è un mio diritto, così come ciascuno è libero di esprimere le proprie sacrosante opinioni”.

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