“ Perché amiamo. Essenza e chimica dell’innamoramento” di Helen Fisher.
Sapete, no, tutti quei battiti di cuore, groppi alla gola, attese, quell’esser catapultati al settimo cielo e poi giù, precipitare negli inferi, tutte quelle emozioni lì nella pancia che ci fanno sentire bene o male ma sicuramente e comunque vivi?
Ecco, emozioni, qualche cosa di immateriale, privo di forma, di peso e di cose del genere, e che però nasce da processi chimici individuati dalla Fischer e da altri neuroscienziati in quel magnifico pezzo di carne che è il nostro cervello.
Qualche cosa di materiale che si trasforma in qualche cosa di immateriale, ecco l’avvenimento magnifico davanti al quale ci troviamo ogni volta che ci innamoriamo e, più in generale, ogni volta che proviamo emozioni.
Si perché la Fischer, nel suo libro, ci racconta di come l’innamoramento e le emozioni che questo ci da, sono universali: non solo perché sono state cantate da poeti e scrittori di ogni luogo e di ogni epoca ma anche perché, e questo è il tema delle sue ricerche, le neuroscienze ci mostrano come nel “ cervello innamorato” si attivino determinate aree ben precise, e giochino un ruolo fondamentale sostanze altrettanto precise.
E allora io mi immagino il neuroscienziato come un poeta, i risultati delle sue ricerche come versi musicali, il suo stupore continuo che è la qualità fondamentale di ogni vero artista.
E questi studi, non c’è bisogno di dirlo, avvicinano il moderno scienziato occidentale al grande pensiero orientale che, da sempre, si occupa della mente e del suo potere.
Le neuroscienze come ponte tra l’ Oriente e l’ Occidente,ecco.
Mi immagino quest’uomo o questa donna, questi scienziati, in camice, che si dicono “ Si, d’accordo, se penso al mio amore si attiva questa zona del mio cervello e si mixano queste sostanze, lo fanno materialmente proprio, ma quello che io sento quando usciamo insieme, quando ci baciamo, quando ci amiamo e stiamo abbracciati è un’altra cosa, non saprei fotografarlo, disegnarlo, che colore ha?, che forma ha?”.
E tutto questo, questo passaggio dal mondo della materia al mondo immateriale, esiste, ne siamo continuamente alla presenza,ed è mistico e laico allo stesso tempo; non abbiamo bisogno di pensare ad un’entità immateriale che fa le magie o cose del genere.
L’esperienza emozionata davanti a ciò è esperienza mistica.
Gli scienziati, oggi, hanno la reale possibilità di diventare i grandi mistici della modernità....