KULTURA DI GOVERNO di Paolo Giardini

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KULTURA DI GOVERNO

Mi è dispiaciuto non assistere alla seduta del Consiglio Comunale di Ferrara che deliberava l’ammissibilità degli ampliamenti concessi dal Piano Casa alle costruzioni edificate su vecchie discariche, o sopra falde inquinate. L’evoluzione delle farneticazioni pubbliche è un fenomeno sempre interessante. Il telegiornale ha mostrato gli scranni centrali durante l’intervento di Tavolazzi, dando l’impressione di una sfasatura fra il ciclo circadiano del parlante e quelli della squadra di governo dalle palpebre disposte al “passacuòr”. Ma è un indizio troppo labile per spiegare l’entusiastica adozione a colpi di maggioranza della legge che il PD in ambito nazionale ha fermamente condannato perché malignamente imposta, sempre a colpi di maggioranza, dal perfido governo statale. Qual è il motivo per cui il PD in estasi pretende che una legge dallo spirito illegale (sanatorie concesse ad abusi non ancora eseguiti) sia estesa anche ai disastri edilizi, quando è consentito porre dei limiti? In fin dei conti, Tavolazzi non chiede mica di rifiutarla. Chiede solo di escluderla da edifici sciaguratamente edificati su aree contaminate da CVM, per confinare i danni. Una quasi-risposta è arrivata dalla Giunta stessa per mezzo dell’assessora Roberta Fusari che erudisce il popolo bue con questa dichiarazione: “…. sulle aree dove sono in corso gli accertamenti non si vuole penalizzare ulteriormente i cittadini, che si vedrebbero privati del diritto di ampliare la propria residenza”. Si noti la premura nei riguardi del connaturato sentimento di “conservare il diritto di ampliare la residenza” dovunque essa sia, così il brillante concetto sarà estendibile dalle discariche alle faglie, alle rive dei fiumi, sotto gli elettrodotti, a fianco alle polveriere! Conservazione del solo “diritto” però, perché l’assessora aggiunge che “il tipo di ampliamento è tra l'altro valutabile dalla commissione per qualità architettonica e del paesaggio, che su quelle aree, in particolare dopo che sia stato accertato l'inquinamento e perimetrata l'area in oggetto, può valutare nel merito la possibilità di ampliamento”. Sul significato operativo di due eventuali possibilità di valutazioni, una nidificata nell’altra in imprecisate modalità d’accertamenti, ognuno immagini ciò che vuole. Debbo riconoscere che una neo eletta, assisa in un alto scranno della provincia, che rozzamente chiama i boschi “aree occupate da alberi” riesce almeno a farsi intendere. Tutta qui l’intellighenzia del PD? Si tratta indubbiamente di riflessi condizionati da Kultura. Forse, quando incappano nella sigla CVM leggono l’acronimo di Come Voleva Marx.

Paolo Giardini

www.progettoperferrara.org

video http://www.youtube.com/watch?v=DwbV59q2Vb4