Milano - "Sono stata aggredita, colpita da un uomo con un braccio ingessato, gettata a terra e dopo andrò in ospedale per vedere se ho una costola rotta". Lo ha detto Daniela Santanchè, leader del Movimento dell’Italia, che sta protestando contro l’uso del burqa davanti al Teatro Ciak, alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove si sta svolgendo una festa islamica per la fine del Ramadan. L’ex parlamentare ha scelto di protestare contro il volto coperto delle donne musulmane chiedendo il rispetto della legge 152 del 1975 che vieta di nascondere la testa.
L'aggressione "Verso le 9 mi hanno aggredita - ha spiegato - e mi hanno detto che sono una puttana, che domani sarò morta, che faccio schifo. Ma chi mi ha colpito, mi hanno spiegato le forze dell’ordine, è stato individuato. Un altro voleva usare contro di me un cartello stradale divelto". La Santanchè è riuscita per ora a entrare alla festa affermando che "qui siamo in Italia e non in un califfato". Poi, accompagnata da personale della Digos, ha potuto parlare con alcune donne che prendevano parte alla cerimonia. Quindi si è allontanata. La questura ha confermato che c’è stato un parapiglia tra alcuni partecipanti alla cerimonia e l’entourage della Santanchè.