APOLLINAIRE A COLORI

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E’ l’estate del 1914. Guillaulme Apollinaire, influenzato dal futurismo e dal cubismo, lancia una sottoscrizione per far circolare, in numero limitato, un insieme di “ideogrammi lirici e colorati” dal titolo “Anch’io sono un pittore”. Questa originale pubblicazione nel dicembre dello stesso anno inaugura le attività editoriali delle “Soirées de Paris”, rivista di cui il poeta assumerà la direzione qualche mese più tardi.

La guerra impedisce la realizzazione del progetto, ma finisce per assicurare ad esso altre e più ampie prospettive. Al termine di quel terribile conflitto, il successo è sancito dalla celebre raccolta di poesie della pace e della guerra “Calligrammes”, che vede la luce nell’aprile del 1918, qualche mese prima della morte dello stesso Apollinaire, il 9 novembre. A 90 anni dalla scomparsa del poeta, Claude Debon, uno dei migliori interpreti dell’arte di Apollinaire, ne ripropone il messaggio audace e moderno, rivisitando la sua volontà di rappresentare la realtà in ogni modo.

“Si può essere poeti – dice Apollinaire nel 1917 – in ogni campo”. Visi, bestiari e paesaggi scorrono senza fine. Ferito alla testa da un obice nel marzo del 1916, viene ricoverato in un ospedale di Parigi. In quel luogo di dolori si dedica a lavori di acquerello e di pastello. “La grande forza del desiderio” definisce questa sua vena creativa. Ritratti o autoritratti si susseguono in una ricerca estetica estrema e modernista, tra colori e cromatismi inesauribili. Debon li riproduce, riprendendo forme e immagini di un universo variegato e aperto. Minuscoli ideogrammi di rango apparentemente inferiore all’opera maggiore.

Nel piccolo “carnet de tir”, che il cannoniere Apollinaire compone nel 1915, l’amore si associa con la guerra, in una deridente protezione contro il rumore della mitraglia. Masse rosse e inquietanti accompagnano i versi. Apollinaire è uomo di desideri, di tutti i desideri.  “Non tappatevi le orecchie, non ne vale la pena” ripete il poeta in un delirio di sensazioni e di impressioni, che continua a tradurre in disegni e colori fino all’ultimo istante di vita.

Casalino Pierluigi. 7.04.2009.

http://xoomer.virgilio.it/gianervi/futurismo_e_apollinaire.htm

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