UN CONVEGNO PER ITALO BALBO ANTIFASCISTA!

ITALO BALBO.jpgL'AEROPOETA ITALO BALBO (Nuovo Corriere Padano, Ferrara, 1996)

from LA CASTA FERRARA E-BOOK FUTURIST EDITIONS

 

100 anni fa nasceva a Ferrara Italo Balbo, giustiziato dai precursori di Ustica nell'azzurro cielo di Tobruck, negli anni della rivoluzione fascista. E anche a Ferrara, nell'odierna democrazia della quercia, dell'ulivo e dei cespugli, celebrata con i soliti stuzzichini di Abbado, ancora offerti ai sudditi dal politburo ora rosso verde, dopo la fine politica dei grandi promoters Soffritti, Siconolfi, Cristofori, è necessaria la ri-scoperta della "polibibita" Italo Balbo (al di là del talento mondiale di Abbado o dell'intelligenza del Duca o del valore pubblicitario dei Grandi Eventi). E di tanto in tanto la questione Italo Balbo ritorna in primo piano a Ferrara, un tempo soprannominata la Nera, poi, dalla Resistenza, clonata in Rossa.  Ma, incredibilmente, chiedere di dedicare soltanto una via al trasvolatore atlantico (ricordiamo le battaglie di Carlo Ferretti) suscita reazioni sempre eccessive, a Chicago ad esempio esiste da molti decenni una Balbo Avenue, vale a dire in Usa, patria della democrazia occidentale più avanzata. Che dire? Per ragioni storiche a Ferrara, molti sono naturalmente convinti che gli Stati Uniti sia una nazione solo imperialista, inoltre l'ostracismo a Balbo significa non fare mai i conti con il comunismo, nonostante sguardi diversi suggeriti da storici non banalmente revisionisti ma critici, eretici ed attualissimi come - dopo De Felice - i vari Nolte o lo stesso Giordano Bruno Guerri, sicuramente antipatici non solo alle roccaforti postcomuniste ma anche in ambito universitario. In realtà Italo Balbo è stato probabilmente, nel bene e nel male, il più grande uomo anche politico di Ferrara nel XX secolo: solo l'ex duca rosso Roberto Soffritti sarà ricordato con lui dagli storici futuri e sicuramente nessuno si opporrà ad una via dedicata in avvenire a quest'ultimo. Soprattutto, tranne a Ferrara, la storia ricorda già Italo Balbo tra i primi grandi trasvolatori atlantici: per intenderci quasi come i primi uomini sulla Luna (l’Apollo 11!). Infine, alla luce anche di avvenimenti recenti (vedi l'atteggiamento antiamericano di tutta la sinistra postcomunista italiana), persino il Balbo fascista e ferrarese domandano oggi revisionismi rivoluzionari: il fascismo ha certamente impedito negli anni del ventennio all'Italia di diventare uno stato satellite dell'Unione sovietica di Stalin, la buona volontà dei comunisti italiani non avrebbe retto allo strapotere dell'ideologia totalitaria di Madre Russia! Riassumendo: Fascista di sinistra, pioniere eroe futuristico dell'aeroplano e dell'aviazione mondiale, marinettiano e dannunziano, oppositore alle famigerate leggi razziali e alla suicidale alleanza con Hitler, uomo moderno, Italo Balbo è un antidoto alla normalizzazione reazionaria, arrogante e passatista che attanaglia, neopiovra rossoverde, l'Italia del 2000, da Roma a Ferrara. E anche a Ferrara, gli intellettuali sono quasi tutti filogovernativi, qua - come noto - è stato anticipato da decenni il compromesso storico. Italo Balbo è una provocazione, ma compito di artisti e intellettuali è sempre di essere controcorrente, soltanto schiavi e pazzi credono nel duemila nella politica e grande politica nell'era cibernetica significa soprattutto liberare i figli del computer dall'inquisizione politica stessa. Italo Balbo era un fascista scomodo e libertario, così distante dal mondo museale-vegetale delle querce e degli ulivi o dalle margherite da morire persino in volo, in cielo, forse ucciso dagli stessi fascisti devoluti a bigotti reazionari, come Majakowskij con Stalin o Aldo Moro con la prima repubblica. Italo Balbo va ri-clonato, non celebrato con liturgie anoressiche o necrofile, il suo spirito moderno, coraggioso, dinamico e aeropoetico (scrisse all'epoca autentici bestsellers!) invita le generazioni nuove a rinnegare il servilismo ferrarese, certa lentezza "antropologica" di un popolo padano ferrarese mai ferrarista! Balbo suggerisce ancora la liberazione di Ferrara città d'arte da certa depressione quasi genetica (il primato dei suicidi, un’economia a pezzi); a salvare il turismo e il parco del Delta (e la cultura) dai recenti e dai nuovi business catto-comunisti, oppure a concretizzare con efficacia tale scommessa, a stimolare infine con convinzione molti giovani e talentuosi artisti (il loro numero è insospettato) prima di volare altrove. Il misconosciuto eroe atlantico ferrarese, dopo le cadute del Muro di Berlino, dell'Unione Sovietica e di Saddam, esige - ora più che mai - a dire No a Soffritti, Siconolfi, Cristofori e ai loro eredi, alla stampa estense sempre intrisa d'acqua inchiostro santa, dimentica dei moniti di Karl Kraus o Oscar Wilde o Orson Welles; a smascherare l'umanesimo comunquista ortodosso o gaio dei paleocompagni al potere. Resistenza ciberpolitica a Ferrara, anche in nome di Italo Balbo, pioniere del cielo, padre fondatore delle fantastiche Frecce Tricolori!

ROBERTO GUERRA

 

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