TEMPESTE E MANOVRE di Paolo Giardini

TEMPESTA.jpgLa tempesta economica incombe e avanza, impietosa. Col tessuto produttivo in ginocchio saranno guai seri per tutti, dato che le risorse pubbliche attingono solo da quello e miracoli non ne fa nessuno. Per fortuna il nocchiero della nave comunale è di navigata esperienza e sa quali misure prendere. Intanto ha suggerito agli addetti all’energia in sala macchine (il sistema bancario locale) di tenere sotto sforzo i motori istituendo fondi di solidarietà per erogare prestiti ai poveracci che hanno perso lavoro e redditi. Mica regali, eh? Solo prestiti da restituire a lunga scadenza. Così i novelli fondi locali subprime risolveranno tutti i problemi di liquidità e insolvenze.


E non è detto che finisca lì. L’elaborazione d’esperienze esotiche e misteriose, le Robe Turche che ogni vecchio navigante come il Nostro serba nella memoria, possono sortire sorprese. Il rapporto con Hera, per esempio:
avendo concesso da tempo ad Hera il prelievo forzoso dell’1% sugli importi delle bollette gas a favore delle categorie disagiate (lungimirante riscossione sull’indiscriminata massa dei poveri per alcuni Poveri, di valore sociale ben più elevato dei berlusconiani prelievi ai poveri per le industrie), stante la congiuntura avversa potrebbe concedere di alzare la percentuale al 30-40%. Così Hera senza rovinarsi potrebbe erogare gas anche a chi non paga. I poveri non iscritti nella lista dei Poveri, per pagare le aggravate bollette di Hera non avranno problemi, potranno sempre rivolgersi alle banche detentrici di quei famosi fondi di solidarietà.

Ma chi distingue i poveri dai Poveri? Non consentiamo troppo a questa Hera con la beneficenza obbligatoria? Niente paura! Tutto sotto controllo. Quando la premura per l’aria pubblica costrinse Hera a triplicare l’inceneritore, fu istituito un organo di verifica democratico, il RAB, strumento autonomo e indipendente, molto temuto da Hera che gli fornisce senza fiatare i locali di cui paga le spese, e anche tre componenti per aiutare i consiglieri eletti. Per mantenere alta la vigilanza il Comune ne ha almanaccata un’altra: l’istituzione di un nuovo organismo, il CRU, per il controllo dei servizi erogati da Hera.

Questa è assediata: si presume che sarà costretta anche in questo caso a fornire e mantenere i locali e suoi consiglieri esperti al servizio degli altri. E poi c’è l’ATO, ente di controllo pubblico fatto apposta per questa roba. Roba Turca, appunto, come sopraddetto, anagrammando RAB, CRU e ATO.


Paolo Giardini

Progetto per Ferrara

www.progettoperferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=5rRy4XGyrdY filmato