I VERDI CONTRO L'ASILO CONTAMINATO

 VILLAGGIO DEI DANNATI.jpgI Verdi: ''Bastava un solo dubbio e l’asilo non sarebbe lì''

FROM ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

Proprio nel girono in cui il sindaco Gaetano Sateriale spiega la posizione del Comune sui documenti riguardanti l’inquinamento del quadrante est, i Verdi annunciano la convocazione urgente di una seduta congiunta della II e IV Commissione alla presenza di amministrazione comunale, Asl, Arpa e consiglio di Circoscrizione Est.

È Barbara Diolaiti a ricordare come il 4 luglio 2005 il consiglio comunale di Ferrara approvò con 32 voti favorevoli e 1 astenuto il "progetto definitivo per la costruzione di un nuovo Nido comunale da realizzarsi in via del Salice".

In quell'occasione venne anche approvata all'unanimità una risoluzione presentata dai Verdi e sottoscritta dall'intera maggioranza che impegnava sindaco e giunta a "proseguire le campagne di campionamento dei terreni e delle acque non solo nella zona di via Caretti, ma in via cautelativa anche in via del Salice e a renderne pubblici, come da prassi i risultati; nel caso in cui i rilievi dovessero eventualmente evidenziare problemi di inquinamento dei terreni e delle acque, andrà individuata una diversa area".


La capogruppo dei Verdi riporta tappa dopo tappa i passaggi che hanno portato alla situazione odierna. Il 3 luglio 2006 il consiglio comunale approvò, con 27 favorevoli e 4 astenuti (Fi), la delibera relativa "all'Adozione del Piano Particolareggiato di iniziativa Pubblica" per il Nido di via Del Salice che, nella premessa, recita: "l'Amministrazione, su indicazione del Consiglio Comunale, ha fatto eseguire indagini ambientali, nell'area del nuovo nido comunale di via del Salice. I risultati delle analisi chimiche mostrano la totale assenza di superamenti delle concentrazioni limite delle sostanze stabilite per legge riferita ai terreni delle aree a destinazione urbanistica residenziale".

“Queste stesse conclusioni – aggiunge la Diolaiti -, contenute in delibera, erano state lungamente illustrate qualche giorno prima in Commissione dove i tecnici avevano offerto le più ampie rassicurazioni sull'idoneità dell'area, sulla direzione della falda, sull'impossibilità che l'inquinamento registrato in aree vicine potesse giungere fino al Nido”.


Da luglio 2006 alla fine del 2008 poi nessuno si preoccupò di informare il consiglio che altri campionamenti erano in corso e con esiti ben diversi: “I consiglieri tutti (di maggioranza e di opposizione) hanno appreso a fine 2008 che il terreno sotto il Nido - ormai costruito - è "topten" di inquinamento, leggendo sulla stampa locale la cronaca di una assemblea pubblica organizzata dal Comune per informare la cittadinanza”.


“Apprendiamo anche - e sempre dalla stampa locale- che la Conferenza di Servizio era stata invece informata della situazione, che il Comune continua a sostenere non esservi comunque pericolo, che l'Asl ha però un'opinione diversa”. I Verdi attendono quindi l'esito della Commissione mista regionale incaricata di valutare se il Nido possa aprire o meno, “ma resta il fatto che l'unica ragione per la quale il Consiglio approvò il progetto esecutivo era l'esito dichiarato delle indagini ambientali che il Consiglio stesso aveva imposto. Se un solo dubbio - anche solo sulla parzialità dell'indagine - fosse stato riferito dai tecnici, il Nido ora non sarebbe lì”.


Ora gli ecologisti chiedono “che venga fatta assoluta chiarezza” su almeno punti: quali elementi hanno condotto alla decisione di ampliare le indagini ambientali e quando se ne sia conosciuto l'esito; come sia stato possibile considerare sufficienti le prime indagini ambientali effettuate e dal risultato di esse determinare un giudizio così nettamente favorevole sull'idoneità del sito; per quale ragione non sia stato informato il Consiglio né dell'avvio di nuove indagini né dell'esito delle stesse; quando l'Asl sia stata informata della nuova situazione e per quale ragione la stessa ASL stia consentendo di mantenere aperto il Centro Sociale "Il Melo", gli orti e il campo sportivo e non chieda una ordinanza per evacuare le case.


“E' inoltre indispensabile – conclude Barbara Diolaiti - che i consiglieri vengano messi a conoscenza del percorso che l'Amministrazione intende avviare per garantire la totale bonifica dell'area”.

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