DALL'IDEOLOGIA ALLA SCIENZA
Il problema cruciale della vecchia politica (che coinvolge anche figure non banali e non passatiste, il chè rivela la complessità della questione, sedimentata proprio da decenni di Ideologismo ormai estraneo al resto dell'Occidente...) è strutturale. L'ideologia domina ancora su visioni invece oggettive, scientifiche, per quanto possibile, capaci di analisi globali e non particolari, ristrette ed emotive.
A livello micropolitico e periferico questo riguarda certamente le attuali polemiche a Ferrara sulla presentazione in programma alla Sala Estense il 5 Febbraio, questa sera, a cura dell'Associazione Onlus UNO SGUARDO VERSO SUD: ovvero il libro di Renato Curcio I DANNATI DEL LAVORO. Figure politiche di spicco e non banali ferraresi eccetera contestano l'opportunità di tale iniziativa, in una sala pubblica. L'Assessore Massimo Maisto ha già brillantemente risposto, sottolineando la legalità dell'iniziativa e la legittimità istituzionale e democratica (anche aggiungiamo noi la libera informazione senza se e senza ma...) della concessione all''Associazione della Sala Estense. Polemiche per l'autore del libro, come celeberrimo.. a suo tempo protagonista di pagine drammatiche e criminali della storia italiana, Renato Curcio.
Noam Chomsky, non qualche presunto intellettuale ferrarese, anni fa accettò di scrivere la prefazione ad un libello negazionista, per dimostrare nei fatti la libera informazione e la libertà di parola fondamentale nelle libere democrazie occidentali. Sarebbe quindi superfluo qualche ulteriore commento alla vicenda ferrarese in questione.
Va da sé, alcune considerazioni ci sembrano opportune, se non altro per suggerire ancora una volta la necessità a Ferrara di un salto di qualità di culturale anche nella sfera politica, al di là della destra e della sinistra: quest'anno è anche il bicentenario di un certo Darwin....
Da un lato certi promotori delle polemiche da anni rivendicano giustamente sguardi non ideologici ad esempio sulla questione della Repubblica di Salò e sugli italiani che vi aderirono: dall'altro, poi, su questioni, ideologicamente opposte, (come questa di Curcio) non sono nei fatti coerenti. Nello specifico, tra l'altro, si tratta di un personaggio che - nei fatti- ha scontato la pena per i reati. Si presenta come sociologo (e lo è - riconosciuto come tale dalla Legge Italiana) e presenta un libro imperniato sul tema del Lavoro: un libro anche polemico su una questione globale sulla quale tutta la politica italiana non eccelle certamente dal punto di vista delle soluzioni a certa disococupazione e passatismo economico italiani (nonché su visioni futuribili necessarie- nell'era dell'automazione e della robotica ancora subordinate a filosofie del lavoro tardoborghesi- il Governo- veteroleniniste- la CGL e l'opposizione di sinistra). Quindi libri un poco dirompenti sulla questione ben vengano in certo analfabetismo culturale, economico , ergonomico... e politico nazionali. Non ci risultano evocazioni del Passato... nel libro in questione, poi magari criticabilissmo per certo approccio di Curcio ancora sessantottardo. Estrapolare infine (altra accusa) alcune parole equivoche dal sito dell'Associazione in questione, parole criticabili ma contingenti, non è operazione nè significativa né corretta.
Un certo Sofri, condannato più volte, mai reo confesso, ha il privilegio sconcertante di fare l'editorialista sulla grande stampa italiana,presunta liberale! E non ha mai rinunciato a certa visibilità pubblica mediatica. Curcio, non è tornato in politica, non si è mai candidato in Parlamento, come altri persino eletti: fa il sociologo, lo scrittore con oggettiva sobrietà, il resto ne risponde a Dio, ma sono cose private!
Inoltre, come dichiarato da un membro dell'Associazione: " Certe polemiche nei fatti pubblicizzano l'evento, non era necessario."
Infine, forse a Ferrara è tempo che gli uomini di scienza, già in certo modo per interfaccia naturali o anche scelte pubbliche, di sinistra o destra, (ad esempio Patrizio Bianchi, Guido Barbujani, eccetera o chi per loro), non solo operativi nei laboratori, in certo modo scendano in campo nella sfera politica ferrarese, per svegliare Ferrara, rompere quell'immobilismo metafisico (come provocatoriamente di recente evidenziato a Ferrara dallo stesso Grillo) che caratterizza la Città, famosa ormai non solo come Città d'Arte ma -appunto- anche per il suo Lentismo. "Eppur si muove?".
ROBERTO GUERRA
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/cronaca/debi/debi/debi.html