REPUBBLICA I Kraftwerk, il gruppo tedesco che ha rivoluzionato la musica moderna porta in Italia in un'unica data, il 14 luglio, alla Cavea dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il suo nuovo spettacolo in 3D, un art-rave elettronico che incarna alla perfezione l'innovazione musicale e tecnica della formazione. Pionieri della musica elettronica, innovatori della scena musicale moderna, fonte inesauribile di ispirazione, i Kraftwerk nascono a Dusseldorf nel 1970 dall'unione di Ralf Hütter e Florian Schneider e sono noti in tutto il mondo per le loro incredibili performance audiovisive e per la loro capacità di essere costantemente all'avanguardia. Le loro idee originali e innovative ispirano da oltre quarant'anni intere generazioni di musicisti e in ogni ambito musicale, dall'elettronica all'hip hop, dalla techno al synth pop, dal rock fino all'arte contemporanea. Gli otto album registrati e prodotti nel loro leggendario Kling Klang Studio - "Autobahn" (1974), "Radio-Activity" (1975), "Trans-Europe Express" (1977), "The Man-Machine" (1978), "Computer World" (1981), "Techno Pop" (1986), "The Mix" (1991) e il "Tour de France" ( 2003) - sono riconosciuti come veri e propri inni della storia musicale moderna, e come ideale colonna sonora dell'era digitale del 21esimo secolo, grazie alla loro capacità di investigare e sviscerare le problematiche, ancora oggi attualissime, della società tecnologica e il complesso rapporto tra uomini e macchine. Il nuovo spettacolo, che si vedrà in esclusiva a Roma, una forma unica di performance art contemporanea, adatta la tecnologia 3D al linguaggio musicale dei Kraftwerk, dando corpo e volume alle potenti immagini che hanno accompagnato la band nel corso della loro carriera. Lo spettacolo in 3D, dopo il fortunato debutto nel 2012 al Sónar di São Paulo è stato presentato nei festival e nei teatri più importanti del globo, ottenendo ovunque unanimi consensi
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...