I veri nemici della partitocrazia in coma? Matteo Renzi e Beppe Grillo!




*NOTA DI ASINO ROSSO...  rivelatore questo articolo completamente sballato nell'analisi ostentamente letteralista e colmo di pregiudizi cattodestroidi...  Davvero una fortuna per le forze reazionarie italiote certa fase attuale (anche molto futurpolitk) , PD pre Renzi incluso, di scontro mediatico tra Beppe Grillo e Matteo Renzi (e viceversa). Se si alleassero in qualche sinergia, entrambi e unici effetti italiani della Internet revolution, sarebbero cazzi amarissimi per la vecchia Italia cattofascista e cattocomunista! Una specie di meteorite 3.0 per i dinosauri del Parlamento, della politica e della stampa italiana!


*da IL GIORNALE

"Ma chi è il vecchio tra Renzi e Grillo?"











"Sei vecchio, stai diventando come i vecchi politici". A urlarglielo in faccia è stato Matteo Renzi con cui da giorni è in corso un violentissimo scontro verbale. I due si scambiano epiteti, insulti e accuse senza andare troppo per il sottile. Così il premier si è preso dell'ebetino, del "Gabibbo circondato da quattro veline", è stato tacciato di andare in giro a raccontare balle agli italiani, è stato sbeffeggiato sui social network. Niente di nuovo sotto il sole. Il comico è solito far politica con nomignoli e slogan.

L'ultima sprata è arrivata all'indomani della presentazione delle liste del Pd. Grillo ha storto il naso nel vedere cinque donne alla guida delle circoscrizioni per le Europee. Le ha chiamate veline, tanto per non farci mancare i soliti insulti sessisti a cui ci avevano a lungo abituati gli anti berlusconiani contro le ministre del Pdl. E se Alessandra Moretti, Simona Bonafè e candidate varie si sono prese delle veline, Renzi è passato da Renzie a Gabibbo. Il comico genovese sembra una goccia fastidiosa che batte, incessantemente, sempre sullo stesso punto. E, in piena campagna elettorale per la corsa all'Europarlamento, eccolo dare il meglio o il peggio di sé. "Tutti i giorni Beppe Grillo mi attacca e discute di ciò che faccio - ribatte il presidente del Consiglio - sta diventando come i vecchi politici di una volta. Noi parliamo agli italiani mentre lui attacca gli avversari". E aggiunge: "Noi facciamo proposte per il paese mentre Grillo attacca gli altri. Noi stiamo tra la gente e lui guarda i sondaggi. È una strategia che magari funziona ma il mio compito è stare nell’Italia che funziona come Vinitaly, il Salone del mobile e l’Expo, mentre loro stanno sempre più tra gli addetti ai lavori".

Non è certo la prima volta che Renzi invita Grillo a uscire dal cortocircuito della rete. Glielo ha detto pure in faccia, quando i due si sono incontrati alle consultazioni. Un faccia a faccia durato meno di dieci minuti per colpa dello stesso Grillo. Che, di fatto, aveva fatto fallire l’incontro che gli era stato imposto con una consultazione in rete. Sin dalle prime battute il colloquio lampo si era trasformato in un comizio del comico: "Tu sei una persona buona, però rappresenti un potere marcio. Noi faremo degli errori ma siamo coerenti. Noi non prendiamo soldi". E Renzi: "Non è il trailer del tuo show, non so se sei in difficoltà sulla prevendita e se mai ti do una mano. Questo non è Sanremo. Esci da questo blog". Ma da quel blog, Grillo sembra non essere ancora uscito. Così come Renzi non sembra essere ancora riuscito a uscire dagli slogan e dalle promesse che ogni giorni sciorina agli italiani. È una sfida ad armi pari tra due campioni della comunicazione. I mezzi, il pubblico e i toni sono differenti, ma l'obiettivo resta lo stesso: conquistare l'attenzione dei mass media e vincere le elezioni. A conti fatti nessuno dei due innova. Entrambi seguono i "vecchi" schemi della "vecchia" poilitica".

IL GIORNALE