Roma: Renziani a Ferrara? Essere o non essere

da ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA ROMA
 
Solo gli imbecilli non cambiano idea: va da sé, siamo certi, nello specifico ferrarese, dove gli ex bersaniani di neppure un anno fa.., ora appoggiano in massa Matteo Renzi, beh probabilmente il sindaco di Firenze, futuro segretario ma anche leader nazionale (altrimenti è l’ultima farsa del vecchio PD) sta monitorando.

La realtà ferrarese è particolare:   un conto i promotori storici, diciamo Marattin e Merli per Ferrara, non facile in quanto nel cuore del PD locale e persino in giunta (con evidenti anche funambolismi tattici ma anche rimozioni da risolvere… per essere poi-soprattutto Marattin- credibili come Sviluppatori non solo Ragionieri doc);  o sindaci di provincia e pochi o molti altri, nuovi o semi-nuovi.Un conto figure sempre locali minori, poco compromesse con certa casta pd locale che andrà comunque in certo modo rottamata); altro figure non minori locali quali  il sindaco Tagliani,  il segretario locale Calvano, l’assessore Modonesi e un certo Franceschini.
Questi sono nodi -con altri di cui dopo- non eludibili per essere credibili: nodi che i promotori di Renzi devono e ben presto chiarire. Non lo facessero, magari Renzi vincerà ovunque e perderà a Ferrara, ennesima anomalia locale!
Una svolta renziana concreta a Ferrara presuppone la fine delle mitologie della casta vecchio PD anche locale:  per essere chiari, la riconferma di Calvano segretario e il bis annunciato di Tagliani sono errori macroscopici.
Ci vuole discontinuità, segnali nuovi.  Non il peggior sindaco -per vari motivi- Tagliani, né lo stesso Calvano nel suo ambito, ma se appunto credibili (e non  nelle cabine elettorali e basta, ma nella storia ferrarese….) altri i ruoli, incluso lo stesso Modonesi, che dovrebbero assumere nel nuovo PD anche locale (Tagliani perché no, anche a livello nazionale, farebbe meglio per Ferrara certamente di altri…).
Certe enfasi quasi trionfali tutt’
oggi puntuali idem… altro spirito, risposte evolute e neoprogressiste ai temi caldi di questi anni  denunciati dalle opposizioni pur deboli e con ricette spesso altrettanto deboli o conservatrici, ma non balle, problemi reali.
Le questioni di Cona ospedale in mezza avaria, del Gad e la Sicurezza ecc.   Il bilancio stesso virtuoso … certamente,  ma sulla pelle e l’anima della città intera…  sistemato l’hadware, chi lo nega, Ferrara ha bisogno di software nuovi propulsivi.
Il modello turistico-culturale stesso domanda revisioni fondamentali.   Meno cloni delle città d’arte più celebri e una via anche ferrarese doc  per ottimizzare importanti  risorse locali meritocratiche (come lo stesso Merli ha recentemente ben puntualizzato), sia professionali lasciate ai margini, sia artistiche per dare una Forma e una Personalità all’ex capitale del Rinascimento.
Inoltre, ok certa ecologia culturale, ma stop ai virus neoluddisti… da riformattare le vie circolatorie urbane, ZTL stessa, ma in senso opposto:  sono in arrivo le auto elettriche (una intuizione positiva dello stesso sindaco), quindi se lo Smog dilaga dopo anni di strategie evidentemente non efficaci, forse  sbagliate:  poco dinamismo urbano ha al contrario aumentato il PIL .. inquinante,  le macchine girano troppo per muoversi…, in città hanno involontariamente creato una microtangenziale ad hoc per lo smog stesso e la desertificazione nel centro storico incombe, favorendo (fenomeno costante in mezza Italia), alla faccia di certa sedicente tranquillità neoagreste, invasioni barbariche ben note.  Ferrara città delle biciclette  esita quindi dopata…. ottime le piste ciclabili, ma stop a miti da Corea del Nord…. 
oggi l’Ariosto farebbe qualche scampagnata ma atterrerebbe a Ferrara con macchine volanti!
Non ultimo profonde revisioni nella stessa Pubblica Amministrazione, meno consulenti, meno vertici: dei Tablet 2.0 bastano al posto di troppe (nei vertici e dirigenti e staff) unità umane superflue.
E le idee chiare sul futuro di Ferrara, investire soprattutto nell’ottimo trend universitario e tecnoscientifico (Scuole incluse)  e meno nella cultura umanistica ( sinergie con i privati da reinventare qua, come fanno in Europa, Usa e anche a Milano e Roma ….), più rispetto per i Commercianti, non mucche da mungere con tassificazioni usuraie….  poi si desertifica e vincoli per le licenze a cinesi e simili (già troppi in città).
O il PD nuovo anche  a Ferrara si evolve in queste direzioni, neoprogressiste, qua -ovvio-solo input succinti quasi brainstorming -  o  nessuna credibiità, Renzi o non Renzi:  anche test decisivi, in generale,  per il Sindaco di Firenze stesso.

Roby Guerra, futurologo 
Info:
http://www.estense.com/?p=341504
http://www.divenire.org/autore.asp?id=17
http://www.cinquew.it/articolo.asp?id=17111 Gramsci e il 2000. E Renzi