Miegge e Moschi a Ferrara per Paul Ricoeur

CIMG3639 (450x600)Non era facile, ma Mario Miegge e il suo allievo Antonio Moschi sono riusciti a presentare al pubblico della sala Agnelli le linee principali della ricerca filosofica di Paul Ricoeur, una delle figure fondamentali della filosofia del Novecento. 
L’occasione è stata un incontro organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di storia contemporanea per celebrare il centenario della sua nascita. Ricoeur è nato, infatti, nel 1913 ed è morto nel 2005, a 92 anni: 
testimone di tutto il XX secolo, è stato un “autore molto longevo e molto produttivo”, ha affermato Moschi introducendone una brevissima biografia attraverso la quale si ripercorrono le tappe più salienti del Secolo breve in Francia. Ricoeur perde quasi subito la madre, mentre il padre muore nel 1915 sul fronte della Grande Guerra, si laurea in filosofia nel 1934 e si impegna politicamente nell’esperienza del Fronte Popolare di Léon Blum. Nel 1940 viene fatto prigioniero dai tedeschi e passa i successivi cinque anni in un campo di prigionia per ufficiali in Pomerania: è proprio qui, “leggendo tutti i volumi che riesce ad avere a disposizione”, ha continuato Moschi, che si interessa al pensiero di Jaspers e Husserl. Nel 1968 poi vivrà il Maggio francese da decano della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Nanterre, che ha appena fondato, combattuto fra la condivisione di alcuni principi dei suoi studenti e “il senso hegeliano dell’istituzione”, ha scherzato Moschi citando Ricoeur stesso...
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