Scende la sera, solo sale a soffi
Scende la sera, solo sale a soffi
la soffice frescura di un mistero:
la notte si rinnova, eterna notte,
sempre la stessa, e nulla nuovo sempre.
il vento è una frescura senza vento,
più nulla è più, e più nulla è il puro nulla,
la luce nelle tenebre si espande.
stanchezza del mio esistere qui, ora:
consola il canto silenziosamente
chi solo nel silenzio ha il suo sublime.
Sparire con i soffi, dileguare,
non esser mai, non esser più, svanire,
inganno della mente eppure pace
non illusoria mai, non più sperare.
colomba cova calma oltre il confine:
s’ogni cammino d’uomo ha la sua fine,
tra questa pace il mio confine varco.
Paolo Melandri, 22 ottobre 2013