David Bowie: Il grande ritorno del duca bianco futurista

di Roby Guerra
da Eccolanotiziaquotidiana- Roma e Provincia
Lo davano quasi per morto. Dopo l’infarto in scena del 2004, David Bowie, inventore ineguagliato di quella che oggi la stessa Lady Gaga chiama Art Pop (o lo storico d’arte romano Vitaldo Conte, Trans Art), era immerso nel mistero, appunto voci anche tristi e inquietanti.


Invece, all’improvviso, capolavoro di Web 3.0 nascente strategy, (direbbe il netfuturista sempre area Roma, Antonio Saccoccio) celebra simultaneamente il suo compleanno 66 con un clamoroso ritorno, Video anteprima e nuovo album a marzo, The Next Day.
Con un comunicato stampa planetario a dir poco lezione mediatica di bellezza-verità, sabotaggio biopolitico (direbbe il futurologo Stefano Vaj) quasi.
E un clip appunto anteprima “Dove stiamo andando?” in italian version a dir poco tecnosublime, capolavoro di minimalismo estremo, frammento olografico di un cd imminente che annuncia una nuova stagione rivoluzionaria per l’arte autentica dell’era postindustriale.
L’alieno futurista David Bowie, dopo Ziggy Stardust, la trilogia di Heroes con lo stesso Brian Eno: il fimato è eloquente, perturbante, transumanista e postumano con Bowie quasi clonato e in versione pupazzo borg…
….Aveva custodito in certo senso una lacrima dal periodo berlinese di Heroes, ancora sotto il Muro intatto, e si è replicato, riformattando nell’Anima cyber il sogno futuribile dell’epoca (anni 70/80) per l’allora nuova umanità elettronica nascente
Un dream oggi inquinato dal virus della crisi simulacro, la mutazione contaminata dagli uomini senza qualità e quantità sempre al Potere, nonostante la fine della storia del comunismo, l’unica che lo stesso reazionario sociologo Fukuyama ha in certo senso azzeccato: ma la storia del futuro sempre incerto e anzi esponenzialmente ambiguo, nonostante i viaggi spaziali, la rivoluzione elettronica oggi esplosa, la caduta del muro e l’avvio concreto del disarmo, è sempre la stessa..
Lo scarto tra l’Uomo sapiens creativo e la materia ancora grigia e poco azzurra dell’umanità media (politici e economisti in primis) ancora profondo come un canyon marziano…CONTINUA
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