Monica, tacchi alti e tailleur di sartoria, è una consulente filosofica che fa formazione nelle grandi aziende. I suoi corsi parlano di sacrificio, cambiamento, valore positivo del “vuoto”, ma sempre più spesso sono momenti di mistificazione che servono ai dirigenti per giustificare i tagli poco etici del personale. “Le sue lezioni servono a dare una spruzzata di Chanel che copre la puzza di merda”, le dice un giorno un manager appena licenziato. Monica ha un capo-amante che non lascerà mai la moglie, ma a lei in fondo va bene perché ben si incastra con la sua determinazione a controllare tutto senza lasciarsi coinvolgere dai sentimenti. Monica ha anche un padre malato e bigotto, che va a trovare ogni fine settimana e che inevitabilmente le ricorda un passato scomodo, fatto di rancori verso una madre traditrice. E ha una sorellastra con un figlio adolescente, una ragazza “disordinata” e decisamente diversa da lei, che le chiede continuamente soldi rimproverandole i successi professionali e la superiorità economica....
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