L’ITALIA CHE FRANA di Mauro Malaguti

 

 

Frana la natura in Liguria e frana la politica a Roma, l’impressione diffusa è che davvero il ‘Bel paese’non si regga più sulle sue forze. Certo il problema non è solo italiano, forse è addirittura il modello occidentale a patire una crisi profonda, finanziaria, politica e, magari, anche culturale.

 

Ma intanto assistiamo a un Governo che non riesce più a governare, a una opposizione che non riesce a costruire un’alternativa credibile, se non il ritorno a quei pastrocchi di ‘larga intesa’ che tanto hanno caratterizzato la nostra Prima repubblica, e a una popolazione sconcertata tra i fantasmi del passato e gli spettri del presente.

 

Non occorrono tecnici per realizzare che i più recenti cambiamenti climatici – tropicalizzazione –imporranno nuove urgenti strategie preventive di salvaguardia ambientale, anche perché quando di risorse ce n’erano di più si è fatto ben poco. Non occorrono illuminati statisti per capire che senza adeguate riforme non ci sarà mai un Governo, di destra o sinistra che sia, in grado di migliorare le cose. Eppure, ancora oggi, si tende ad andare avanti così, ognuno a recitare il proprio copione di fronte a un pubblico che non c’è più, costretto a fuggire dai fiumi in piena e destinato ad allontanarsi dalle urne elettorali. E così frana anche la politica, di fronte alla crescita di potere della grande finanza e dei mercati. Allora bisognerà capire forse, prima o poi, che le esigenze comuni non possono più essere declinate da campanilismi vari e interessi lobbistici, perché è inutile curare il proprio orticello quando straripa il fiume. Occorrerà trovare finalmente quel senso dello Stato che non ci ha mai particolarmente caratterizzato come popolo. La politica dovrà riappropriarsi della propria dignità e dei propri ambiti, compreso la necessità di dettare i tempi a finanza e mercati, perché la politica è il popolo, e il popolo è sovrano. E se coglieremo fino in fondo questi assiomi, tanto elementari quanto poco scontati, forse potremo diventare tutti finalmente meno egoisti e nichilisti, iniziando persino quella riforma culturale che per la nostra bella nazione non è meno importante delle tante altre riforme necessarie al nostro paese.

Mauro Malaguti