“Lei è volgare!”, si sentì rispondere il plebeo.
Un’acuta osservazione. L’amico RZ, il plebeo, aveva palesata la sua trivialità dicendo al Presidente dell’Ente Fiera di Ferrara che la qualità delle manifestazioni fieristiche era presa in ostaggio dalle addette alle pulizie dei servizi igienici. Le quali, per ridursi il lavoro chiudevano a chiave metà dei bagni esistenti e asportavano le ciambelle dai restanti WC accessibili.
Come si fa, ingenuo RZ, a non capire che lo status di Presidente ha le sue regole? Siede in quella poltrona per cose elevate, non per repellenti volgarità quali cessi e bisogni fisiologici di masse che si aggirano fra i padiglioni! Se un Presidente dovesse tener conto che la maggior parte delle persone svuota la vescica da 4 a 6 volte al giorno e che un migliaio di visitatori stazionanti un pomeriggio in Fiera significano 4-5 ettolitri di urina da smaltire, si mostrerebbe privo di doti politiche. Un nonsense per una poltrona di nomina politica. Sarebbe come se, esaminando il problema della concentrazione del mercoledì sera di due-tremila giovani in piazza per rituali bevute, sindaco e giunta considerassero che la produzione complessiva di urina non è inferiore a mille litri, e di conseguenza arguissero che in piazza servirebbero i vespasiani! Scherziamo? Risistemiamo le sputacchiere nei bar e negli ambulatori della mutua? L’uomo politico sta al di sopra di minutaglie da domestiche, le resse ai bagni non son robe da presidenti, per fortuna: je m’en fous, débrouille-toi. Quindi se sfinteri troppo sollecitati costringono a pisciare d’urgenza contro i muri del Duomo, e ogni notte Vicolo Agucchie diventa una cloaca, non è affare di quel bravo ometto del sindaco, caro RZ! E’ pertinenza dei bar. Infatti, il sindaco ha giudiziosamente emesso l’ordinanza per multarli se al mercoledì vendono birre. Débrouillez-vous, copains. Le multe sono cose serie. Politiche.
E se un disgraziato, improvvisamente dolorante al petto per, mettiamo il caso, una volgare occlusione trombotica di ramo intermedio (dall’esito funesto senza un urgentissimo trattamento di angioplastica primaria presso una sala emodinamica), chiamasse il 118, e questo lo portasse per trafficata strada di campagna in un posto lontano invece che all’ospedale vicino a casa sua raggiungibile da molte strade, l’eventuale suo decesso durante il viaggio sarebbe responsabilità del sindaco che ha voluto il cambiamento? Ma no, utopico RZ, sembri Alice nel paese delle meraviglie! Una “stabilizzazione ricciardel-portalup-rinaldiana” (specialità medico-politica locale) è comunque sempre ottenuta. La Politica è salva. Il resto è Fato. Se ti servono degli scatoloni vuoti del trasloco del S. Anna, però è ancora prestino per averli RZ, abbi pazienza.
Alice guarda i gatti / e i gatti muoiono nel sole / mentre il sole a poco a poco si avvicina, / e Cesare perduto nella pioggia / sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina. / E rimane lì, a bagnarsi ancora un po’, /e il tram di mezzanotte se ne va / e tutto questo Alice non lo sa.
Paolo Giardini